Caro prezzi, le famiglie mettono meno cibo a tavola e preferiscono i discount


Rincari, Assoutenti: famiglie mettono sempre meno cibo in tavola (-484 euro a nucleo). Con caro-benzina dati destinati a peggiorare. Caro-prezzi rivoluziona consumi, italiani si riversano nei discount (+10,3%).

Rincari, Assoutenti lancia l’allarme

I dati sulle vendite al dettaglio di novembre sono preoccupanti per Assoutenti, che sottolinea in particolare il forte calo registrato dai beni alimentari. “Per affrontare il caro-prezzi e le bollette alle stelle le famiglie non solo tagliano le spese primarie come gli alimentari, ma modificano profondamente le proprie abitudini di acquisto – spiega il presidente Furio TruzziLe vendite nel comparto alimentare registrano infatti a novembre una diminuzione record del -6,3% in volume, una contrazione pari a -355 euro annui per la famiglia “tipo”, -484 euro un nucleo con due figli, se non si considera l’effetto inflazione. Le famiglie poi puntano sempre più sul risparmio, come dimostra la crescita delle vendite presso i discount alimentari, che a novembre continuano il trend in forte salita e segnano +10,3% su base annua, il dato più elevato tra tutti gli esercizi commerciali”.

Dati quelli sulle vendite destinati purtroppo a peggiorare: il fenomeno del caro-benzina che sta interessando il nostro paese, e il forte rialzo dei listini dei carburanti come effetto delle maggiori accise, avrà effetti diretti sui prezzi al dettaglio, portando i listini a salire ulteriormente e i consumi delle famiglie a scendere” – conclude Truzzi.

Spesa di Natale, i cibi più cari

L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato gli ultimi dati Istat disponibili per fare una classifica dei cibi e dei regali di Natale con più rincari rispetto all’anno scorso. Per la top 20 annua dei cibi e delle bevande tipiche del pranzo o del cenone di Natale, vince la Frutta fresca esotica che sale del 19,3% rispetto a un anno fa. Medaglia d’argento per il Pollame che vola del 18%. Sul gradino più basso del podio i Formaggi, +16,8%. Anche se di solito avanzano, non mancano i contorni. In particolare, per alcune ricette regionali non possono non esserci Carciofi (abbacchio al forno) e Patate (pesce stocco) che rincarano, rispettivamente, del 16,2% e del 16,1%.

I dolci confezionati lievitano del 13,8%, collocandosi al 7° posto (va meglio per quelli freschi, in 16* posizione con +6,6%). Segue il Pane fresco che registra un +13,3%. In 9° posizione il primo forse più gettonato, Ravioli, tortellini, cappelletti e agnolotti che aumentano del 12,5%. Poi altri secondi tipici di ricette regionali, la Carne bovina che chiude la top ten con +8,6%, seguita a stretto giro da quella Ovina con +8,5%. Gli Affettati, al 12° posto, ci costeranno l’8,2% in più rispetto allo scorso anno, ex aequo con il Pesce fresco. Non va bene neanche per chi, come antipasto, prende Polpi o gamberi o cucina cozze e vongole: +7,5%.


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