De Luca: “Milano è più cara di Napoli? Lì lavorano tutti, qui il lavoro è un miracolo”


Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, è tornato a parlare di scuola pubblica criticando la proposta di introdurre stipendi diversificati in base al costo della vita nelle varie città d’Italia. Una scelta che penalizzerebbe ancora una volta il Sud, già alle prese con una dilagante disoccupazione.

De Luca sulla scuola e la proposta di differenziare gli stipendi

Il Governatore ha commentato la proposta del ministro dell’istruzione di differenziare gli stipendi dei docenti del Nord rispetto a quelli del Sud: “Il ministro Valditara propone di differenziare lo stipendio tra i diversi territori del nostro Paese. Sulle politiche scolastiche va avanti una linea chiara di privatizzazione. Differenziare lo stipendio tra Nord e Sud vuol dire accentuare gli elementi di separazione nel nostro Paese, abbandonare ogni politica meridionalista”.

“A Milano il costo della vita è maggiore che a Napoli. E’ assolutamente vero ma sappiamo anche che a Milano in una famiglia lavorano tutti quanti. Al Sud no, se lavora uno è un miracolo. Nel Sud il tasso di occupazione è il 40%. La disoccupazione giovanile al Sud è doppia rispetto a quella del Centro-Nord. E’ del tutto fuorviante ragionare sul costo della vita. Bisogna soffermarsi su quante entrate si registrano per ogni famiglia”.

“Dobbiamo stare attenti. La prossima settimana faremo a Napoli una grande manifestazione a difesa della scuola pubblica. Chiariremo i pericoli, gli orientamenti del Governo. Sulla sanità prosegue la situazione di emergenza. C’è stato qualche servizio televisivo che ha riprodotto l’emergenza al Cardarelli facendo vedere immagini di 6 anni fa. Con una grande operazione abbiamo risolto quell’emergenza”.

“Sono passati 6 anni e non c’è più un medico disponibile ad entrare nei pronto soccorso di tutta Italia, non solo al Cardarelli. Abbiamo avuto modo di vedere, per notizie di cronaca, quello che è successo in ospedali di Roma, Torino, Milano, in ogni parte d’Italia. Abbiamo notizie di morti in corsia, bambini appena nati che sono deceduti. Noi siamo impegnati nel più grande programma di edilizia ospedaliera che abbia mai conosciuto la Regione Campania”.


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