26enne ucciso come un boss, è legato allo stesso clan del ferito: i due agguati sono collegati

Antonio Bortone


Antonio Bortone è morto ieri sera nell’agguato a Sant’Antimo. Il 26enne è legato al clan Ranucci ed è stato ucciso con sei-sette colpi d’arma da fuoco ieri sera a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, in un agguato scattato in via Solimena. A dirlo è Ansa.it.

Antonio Bortone legato al clan Ranucci

L’omicidio del giovane è legato al ferimento del 29enne che ieri sera si è recato all’ospedale Moscati di Aversa, Mario D’Isidoro. E’ stato ferito con colpi d’arma da fuoco con lo stesso calibro di quella che ha ucciso Bortone. Anch’egli è legato al clan Ranucci.

Il 29enne abita in via Solimena e queste coincidenze hanno portato i carabinieri della tenenza di Sant’Antimo e quelli della compagnia di Giugliano in Campania e alla DDA a credere che i due fatti siano collegati. Bortone è stato colpito mentre era in sella a uno scooter.

L’agguato ieri sera a Sant’Antimo

Il ragazzo era stato raggiunto da diversi colpi di pistola ed è morto sul posto dove è avvenuto l’agguato, in via Solimena, nonostante l’intervento dei medici del 118. Sul luogo dell’omicidio, avvenuto all’ora di cena, sono giunti i Carabinieri della compagnia di Giugliano.

Poco dopo all’ospedale di Aversa, nel Casertano, è giunto un 29enne già noto alle forze dell’ordine con ferite d’arma da fuoco. I Carabinieri non escludono sia collegato all’omicidio di Antonio Bortone. L’uomo però non sarebbe in pericolo di vita. Le indagini dei carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell’omicidio portano verso la matrice di un’esecuzione di camorra.


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