Anche il miglior babà contemporaneo d’Italia è napoletano: vince la pasticciera di 28 anni


Si è conclusa la seconda edizione del concorso Mille&UnBabà, la competizione che ha incoronato Alessia Rosellino, pasticciera 28enne della Dulcis in Pompei, per il miglior babà contemporaneo del 2023. Non solo nella versione classica, dunque, ma anche in quella più moderna, il babà più buono e innovativo si mangia nel Napoletano.

Mille&UnBabà: la gara per il miglior babà contemporaneo del 2023

La gara si è tenuta ieri presso il Roof Garden Angiò del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, a Napoli. La Rosellino, della pasticceria Gabbiano Dulcis in Pompei, si è aggiudicata il primo posto per la seconda edizione con la sua Sinfonia di Babà.

Si tratta di un cubo ripieno di fragole poché, croccante alle mandorle e cremoso alla vaniglia, sormontato da una mousse di mandarino di Ciaculli Una vera delizia che ha convinto i giurati: tutti, all’unanimità, l’hanno voluta sul primo gradino del podio.

E’ stata apprezzata, in particolare, la capacità di introdurre elementi di innovazione nel rielaborare uno dei grandi classici della pasticceria, pur riuscendo a rispettarne le caratteristiche più tipiche. Il maestro pasticciere Sal De Riso ha capitanato la giuria composta da: Antimo Caputo, AD dello storico Mulino napoletano; Salvatore Capparelli, titolare dell’omonima pasticceria napoletana; Carlo Pozza, tra i fondatori dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani; Sabatino Sirica, il Cavaliere della pasticceria partenopea.

Tra i concorrenti: Beatrice Busatta, titolare della Pasticceria BaBu dolce e salato di Vicenza, la sorrentina Maria Varone, Pastry Chef dell’Hilton Sorrento Palace, Luca Borgioli della Pasticceria Gabardina di Montemurlo (Prato), Guglielmo Cavezza della Pasticceria Mommy Cafè di Cicciano, Jean Christiansen della boulangerie artigianale e food market Le Carré Français di Roma, Giuseppe Cristofaro della Pasticceria La Dolce Voglia di Frattaminore, Roberto Maturo de La Dolce Sosta di Cusano Mutri, Fabio Scozzafava del Ristorante Felice di Lucca.

Grande la soddisfazione di Antimo Caputo che ha sottolineato come la competizione abbia fatto emergere: “La capacità di innovare e il coraggio che, supportati da una solida competenza tecnica, hanno consentito abbinamenti inediti di aromi e profumi e una interessante ricerca sul tema della leggerezza”.


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