Va a lavoro in carcere e si toglie la vita, Felice muore a 38 anni: lascia due bambini


Tragedia al carcere di Secondigliano (Napoli) dove è stato ritrovato morto, a seguito di quello che si sarebbe rivelato un suicidio, un agente della Polizia Penitenziaria, Felice Scuotto. Stando a quanto reso noto da Infodivise, si sarebbe tolto la vita, a soli 38 anni, dopo aver terminato il turno di notte, utilizzando la pistola d’ordinanza.

Suicidio al carcere di Secondigliano: morto agente di Polizia Penitenziaria

L’uomo, originario di Aversa, era in servizio presso il carcere di Secondigliano dove, nella mattinata di ieri, poco dopo aver terminato il suo turno di lavoro notturno, avrebbe deciso di farla finita. Non si conoscono le cause che avrebbero scatenato l’estremo gesto.

“Sapere che una persona tanto amata come il nostro caro collega se n’è andata per sempre ci porta tristezza. Se ha lasciato questo mondo è stato perché Dio voleva così ma da lassù continuerà ad accompagnarci e a guidare la sua famiglia. Felice ha prestato servizio presso gli istituti penitenziari di San Vittore Milano, Regina Coeli Roma e Secondigliano Napoli” – è il post d’addio della pagina Polizia Penitenziaria per sempre.

Non si può accettare di rendere l’anima a Dio a soli 38 anni. Aveva tutto Felice, un bravo ragazzo con alti valori della vita quali la famiglia, il lavoro, i figli che sono la cosa più bella. Non conosco quello che è stato il tuo tormento che alla fine ti ha indotto a compiere un gesto disperato. Eri un ragazzo d’oro e non è giusto. Vuol dire che questo mondo crudele non meritava un ragazzo d’oro come te” – si legge in un altro messaggio diffuso sui social.

Felice lascia una moglie, due bambini e tanti parenti ed amici che ad oggi lo ricordano con dolore. Tra questi Alfonso che scrive: “Che fai, mi lasci solo in queste onde? Tu mi hai dato consigli e che fai ora scappi? Mi lasci? Ho bisogno di te amico mio, ancora una volta sei stato tu a darmi forza per quello che ho passato. Parlami ancora una volta e poi non ti darò più fastidio. Ho ancora bisogno di te, sei parte della mia vita fratello mio”.


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