Spari fuori al bar, bimba di 10 anni colpita alla testa mentre mangiava il gelato: come sta

L'Ospedale Santobono


E’ stata operata questa mattina la bambina di 10 anni coinvolta nella sparatoria avvenuta nella serata di ieri a Sant’Anastasia, per cause ancora da accertare, ma nelle prossime ore dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento. A renderlo noto è il deputato Francesco Emilio Borrelli che è in aggiornamento costante con il direttore dell’ospedale Santobono, dove la piccola è ricoverata.

Bambina coinvolta nella sparatoria a Sant’Anastasia: come sta

Sarebbero stati due individui, giunti a bordo di una moto in piazza Cattaneo, a sparare all’impazzata in strada, esplodendo almeno 10 colpi contro un bar e ferendo accidentalmente tre componenti di una famiglia: padre, madre e figlia di 10 anni. Stavano mangiando un gelato fuori al locale e pare che fossero del tutto estranei alla vicenda.

L’uomo, un 43enne, avrebbe riportato una lieve ferita alla mano mentre la donna, di 35 anni, all’addome. La loro bambina, invece, è stata presa in pieno alla testa ed è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Santobono ma non sembra in pericolo di vita.

“La bambina è in prognosi riservata ed è stata operata in mattinata. Fortunatamente la pallottola che si era fermata nello zigomo è stata rimossa. In giornata la piccola verrà sottoposta ad una nuova operazione per un versamento ematico formatosi nella tempia – ha spiegato Borrelli.

Questa vicenda ricorda molto quella della piccola Noemi. Il 3 maggio 2019 a piazza Nazionale, Noemi Staiano, che all’epoca aveva 4 anni, fu ferita quasi mortalmente da un proiettile esploso da Armando del Re. L’uomo cominciò a sparare all’impazzata in pieno giorno per poter centrare il vero obiettivo dell’agguato, Salvatore Nurcaro, ritenuto in passato vicino al clan Reale” – ha continuato.

“Questo la dice lunga sulla mentalità dei criminali che non hanno alcun rispetto per la vita umana e non si fermano neanche quando sono presenti famiglie e bambini. Basta uno sguardo sbagliato per scatenare la furia omicida che nella gran parte dei casi colpisce innocenti, come è successo recentemente a Mergellina con il povero Francesco Pio Maimone, colpito dal proiettile di un giovane delinquente che aveva litigato con persone a lui totalmente estrenee” – ha concluso.


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