EAV, nonostante il disastro Circumvesuviana utili di 96 milioni in 6 anni

Il Telegraph, quotidiano inglese, parla della Circumvesuviana


EAV ha chiuso il bilancio 2022 con un utile pari a 1,6 milioni di euro, andando a concludere un periodo di 6 anni, dal 2016 al 2022, in cui ha realizzato guadagni per la cifra complessiva di ben 96 milioni. Un traguardo economico estremamente importante e rilevante, per il quale non si può non essere contenti e fare i complimenti ai vertici dell’azienda. Va tuttavia rilevato come, nonostante utili di tale portata, i disagi per i viaggiatori siano estremamente gravosi, specialmente in Circumvesuviana. Ricordiamo infatti che anche nel 2023 si è confermata la peggior linea d’Italia secondo il rapporto Pendolaria di Legambiente.

EAV chiude il bilancio 2022 con utili di 96 milioni

L’Ente Autonomo Volturno ha reso noto che “Il socio unico Regione Campania ha approvato ieri il bilancio 2022 di EAV che chiude con un utile di 1,6 milioni di euro. Dopo due anni difficili a causa del covid il conto economico di EAV chiude di nuovo con segno positivo. Nel periodo 2011-16 la società ha registrato perdite in bilancio per complessivi 315 milioni. Negli anni 2016-22 ha registrato utili in bilancio per complessivi 96 milioni. Il valore contabile dell’azienda è passato da 10 milioni al 31.12.15 a 157 milioni al 31.12.22. Gli investimenti messi in campo dalla società negli ultimi anni ammontano ad oltre 5 miliardi di euro con 50 cantieri aperti e altri cantieri in procinto di partire”.

Il risultato nonostante il disastro Circumvesuviana

Per quanto riguarda la Circumvesuviana, di 40 nuovi treni è già iniziata la costruzione ed i primi circoleranno entro la fine del 2024. La notizia è stata annunciata a marzo 2023 e recentemente l’azienda ha mostrato le immagini dei convogli che prendono vita. Ci sono voluti quasi sei anni per cominciare a vedere che qualcosa si muove, un tempo eccessivamente lungo rispetto alle esigenze della contemporaneità che vede un boom del turismo, il bisogno di utilizzare i mezzi pubblici poiché più economici e meno inquinanti, la necessità di collegare anche le zone non centrali per non escludere nessuno dal progresso. Speriamo, e siamo fiduciosi, in una inversione di tendenza.


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