La Gaiola sul TG1, l’oasi napoletana incanta tutti. I bagnanti: “È un angolo di paradiso”


Il Parco Sommerso di Gaiola, l’area marina protetta del Golfo di Napoli, continua ad attirare cittadini e turisti attestandosi come una vera e propria oasi di relax per i bagnanti. Un paradiso incontaminato, divenuto protagonista di un servizio trasmesso dalla Rai, durante il TG regionale ma anche sul TG1 nazionale.

Napoli al TG, la Gaiola incanta tutti: è un angolo di paradiso

Per chi resta in città o per chi sta trascorrendo le sue vacanze in Campania, la Gaiola rappresenta la scelta ideale per trascorrere una giornata di mare all’insegna della sostenibilità e della meraviglia, tra spettacolari paesaggi e mare cristallino, senza dimenticare la tutela dell’ambiente.

“Apprezziamo questo specchio d’acqua limpido e soprattutto la cura con cui hanno trasformato questa area. Di più che cosa si vuole? Questo è veramente un angolo di paradiso, lo consiglio a tutti” – dicono alcuni bagnanti intervistati dal TGR Campania.

Un gioiello sottratto al degrado, dove prevale l’efficienza, la tranquillità e la pulizia, con un mare limpido che, a detta di alcuni cittadini, finalmente “rispecchia la vera Napoli”. Ma la Gaiola non è più soltanto un posto dalla bellezza incontrastata: grazie alle attività e agli interventi messi in campo, adesso è un luogo che educa adulti e bambini alla conoscenza e al rispetto dell’ambiente.

Alle pratiche sostenibili si affiancano, inoltre, quelle solidali, per consentire a tutti, compresi i più fragili, di vivere il mare nella maniera più agevole possibile. Per tutta l’estate, infatti, saranno a disposizione dei bagnanti ombrelloni gratis per rendere più gradevole la loro permanenza in spiaggia.

Non si tratta di comuni ombrelloni ma di “ombrelloni marini”. Ognuno, infatti, riporta il disegno di un organismo marino del Parco all’interno di una piccola scheda descrittiva di quella specie. Un modo per offrire un servizio gratuito aggiuntivo ai bagnanti ma anche per stimolare la conoscenza della biodiversità del Parco. Il progetto è stato finanziato con i fondi delle sanzioni amministrative applicate ai pirati del mare che violano le norme di tutela e sicurezza del Parco.


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