“C’è una bambina molto simile a Denise. Mi è rimasta nella testa”: la segnalazione di Piera


Una bambina in particolare, già segnalata precedentemente, avrebbe attirato l’attenzione di Piera Maggio, la mamma che cerca disperatamente sua figlia, Denise Pipitone, scomparsa da ormai 20 anni da Mazara del Vallo. A fare il punto sulle indagini è stata la donna stessa, intervistata da Silvia Toffanin nel corso dell’ultima puntata di Verissimo.

Piera Maggio: “C’è una bambina simile a Denise Pipitone”

“Le segnalazioni ci sono periodicamente ma noi cerchiamo di valutare quelle più importanti ed attendibili. C’è una segnalazione che mi è rimasta veramente nella mente, fino a qualche settimana ne ho parlato nuovamente con il mio legale” – ha detto Piera Maggio, facendo luce su una nuova possibile speranza.

“Già in precedenza, su un’altra segnalazione, non avendo ricevuto risposte dalla Procura, né positive né negative, siamo intervenuti privatamente con gli esami del Dna. Ora c’è questa segnalazione che avevamo già passato in Procura ed è una bambina che ha molte similitudini con Denise. Si trova all’interno di un gruppo di persone che in quel contesto sembra proprio di un’altra etnia. Voglio approfondire, procederemo con il mio avvocato. Voglio capire chi è questa bambina, anche per metterci un punto dietro questa vicenda”.

“Sono passati 20 anni, non ci siamo mai fermati. Io sono rimasta a quella bambina di 4 anni. L’errore che continuo a fare ancora oggi è che mi immagino mia figlia a quella età. Sono consapevole che è cresciuta ma faccio fatica. Psicologicamente mi è rimasto dentro quella sorta di non metabolizzare quello che è successo. Finché non sappiamo la realtà dei fatti non potremo mai rassegnarci” – ha continuato fra le lacrime.

Parlando dell’ex moglie e delle figlie avute dal precedente matrimonio del marito, nonché padre di Denise, ha detto: “Lui non ha perso solo Denise, ma ne ha perse 3 di figlie. Una di loro è stata imputata e poi assolta per insufficienza di prove. Da quando è scomparsa Denise lui non ha più rapporti con le figlie“.

“Noi abbiamo ancora il nostro pensiero ma che non è dettato da un semplice pensiero. Non abbiamo smesso di pensare e di credere la provenienza del nostro male. Abbiamo avuto sempre le idee molto chiare ma è un pensiero dettato da fatti che risalgono ai tempi passati. Nonostante la sentenza non abbiamo mai cambiato idea. La Cassazione ha riconosciuto il movente che tra l’altro poteva essere attribuibile anche alla madre”.

“La nostra forte speranza è di trovare un bravo magistrato che si metta in mano tutto questo fascicolo e trarre fuori cose che sono sfuggite. Ringrazio il mio legale che è dentro questa storia fin dall’inizio. Si sono però avvicendati tanti magistrati e si è frammentata molto la storia. Siamo qui a lottare per cercare quel qualcosa che ancora non si è trovato, o per meglio dire non si è guardato bene“.

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