Auto e moto con targhe straniere, si risparmiano anche 1500 euro: come funziona il sistema

Targhe straniere per risparmiare sull'assicurazione: come funziona


Il fenomeno dei veicoli con targa straniera dura ormai da anni a Napoli. Il motivo principale è legato al costo dell’assicurazione: se per assicurare uno scooter 50 è necessario spendere circa 1500 euro l’anno di assicurazione, con gli aumenti vertiginosi dell’ultimo periodo che hanno peggiorato la già assurda e complicata situazione, si capisce come chiunque sia tentato di intraprendere una strada che possa consentire un risparmio. Specialmente se si parla di famiglie monoreddito o con redditi “normali”, quando in una coppia lavorano entrambi, dato che gli stipendi sono in valore reale addirittura inferiori rispetto a 30 anni fa. Peccato che il costo della vita sia andato avanti inesorabilmente.

Targhe straniere su auto e moto: come funziona il sistema

Partiamo con una puntualizzazione: le scorciatoie sono sbagliate, specialmente se hanno l’effetto di danneggiare il prossimo. Non è infatti sempre noto cosa succede quando il guidatore di un veicolo con targa estera è responsabile di un sinistro, anche se le agenzie o i soggetti procacciatori di tale soluzione sono sicuri nell’affermare che l’auto o la moto sono effettivamente coperte da assicurazione. Il dubbio è particolarmente forte circa i tempi di rimborso del danno.

Quanto si risparmia con una targa straniera

Ad ogni modo, è per una mera questione di difesa personale che molti sfruttano la possibilità di ottenere una targa polacca, bulgara, rumena o comunque straniera per il proprio mezzo. Grazie alle informazioni fornite a VesuvioLive.it da un “operatore” di tale sistema, siamo riusciti ad avere qualche cifra: per uno scooter a Napoli si paga mediamente un’assicurazione annuale di 1500 euro, con targa polacca 350 euro; per una motocicletta 1900 euro a Napoli, 370 euro con targa polacca; per un’auto 1900 euro a Napoli e 500 euro con targa polacca. Il costo per l’immatricolazione e l’iscrizione al Pra del paese estero si paga una sola volta ed il costo si aggira intorno ai 500/600 euro per le auto, circa 400 euro per le moto.

Trovare l’operatore o l’agenzia non è immediato ma neanche eccessivamente complicato, basta chiedere in giro o fare una buona ricerca sui social. Con le norme attuali, e dunque successivamente all’obbligo di iscrizione al Reve (Registro veicoli esteri) con la legge 238/2021, il sistema viene attuato intestando il veicolo ad una persona fisica nel paese dove viene assicurato, oppure ad un’agenzia di noleggio che ha sede in quella determinata nazione. L’auto o la moto viene quindi formalmente noleggiata a favore del proprietario napoletano o in generale italiano, dato che le targhe straniere si cominciano a notare sempre di più anche in regioni diverse dalla Campania. Si tratta di un’operazione borderline per quanto riguarda la sua liceità, o meglio, finora è stato semplice aggirare le normative o adattare il piano d’azione alle nuove norme in vigore.

Non solo assicurazione: i “vantaggi” ulteriori

Con l’iscrizione al Reve si adempie all’obbligo di legge, e l’effetto è quello della ricezione delle eventuali multe al guidatore del veicolo, ossia la persona che l’ha formalmente noleggiato. Spesso si tratta di nonne o madri nullatenenti e/o senza patente, questo per aggirare altre norme con cui il costo dell’assicurazione non ha nulla a che fare.

Sono diversi i vantaggi ulteriori dell’avere un mezzo con targa estera: si evita la possibilità di pignoramento, il pagamento del bollo e dell’eventuale super bollo se si tratta di auto di lusso, si continua a risultare nullatenenti e si ha accesso a bonus vari. Tutto ciò succederà finché lo Stato non riuscirà a debellare in qualche modo il fenomeno con la repressione (cosa molto improbabile, se non impossibile visto che l’Italia si trova nell’Unione Europea) o imporrà alle assicurazioni di superare il vincolo di territorialità e ci saranno tariffe uguali su tutto il territorio nazionale.

Il razzismo assicurativo è un fenomeno da combattere

È infatti ingiusto che un cittadino napoletano debba pagare dei costi spropositati per l’assicurazione se non ha mai fatto incidenti, se è onesto, se ha tutto in regola. È ingiusto che le assicurazioni speculino su un pregiudizio razzista, dato che nelle grandi città del Nord si registrano più incidenti che a Napoli. È ingiusto che le compagnie sfruttino lo stato di necessità dei napoletani e dei campani per incassare di più, dato che il trasporto pubblico non è sufficiente e se si vuole andare a lavorare si è costretti a possedere un mezzo proprio. Ripetiamo: la targa estera è una scorciatoia da condannare, ma come si può condannare il padre di famiglia che deve scegliere tra comprare il pane o dare i soldi all’assicurazione?

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