Chi è Carlo Acutis, il Beato morto a 15 anni che diventerà Santo: amava pregare a Pompei


Il Beato Carlo Acutis diventerà Santo: è quanto annunciato dalla sala stampa vaticana a seguito dell’autorizzazione fornita da Papa Francesco al Dicastero per le cause dei Santi a pubblicare il relativo decreto, sulla base del miracolo a lui attribuito e riconosciuto dal Pontefice.

Chi è Carlo Acutis: il Beato morto a 15 anni che sarà Santo

In data da definire Carlo sarà proclamato Santo passando così dal culto locale che è proprio dello status di Beato al culto universale che caratterizza i Santi canonizzati. La chiesa di Assisi è in festa. Sia lode al Signore che sta facendo grandi cose” – questo l’annuncio del vescovo Domenico Sorrentino diffuso direttamente dal Santuario della Spogliazione.

Carlo Acutis nacque il 3 maggio 1991 a Londra, dove i suoi genitori si trasferirono per lavoro, ma visse la sua breve vita a Milano, coniugando la sua passione per il mondo del web al desiderio di porsi come veicolo di evangelizzazione per gli altri. Morì all’età di soli 15 anni per una leucemia fulminante.

Nel corso della sua esistenza trascorse alcune delle giornate più intense a livello religioso a Pompei, città che amava e dove si era sposata la sua bisnonna: aveva solo 5 anni quando visitò per la prima volta il Santuario e ci ritornava volentieri a pregare.

“Nel corso della sua breve esistenza Carlo venne varie volte a pregare a Pompei, soprattutto quando d’estate andava a trovare i nonni materni al mare a Centola, in provincia di Salerno. Inoltre non mancavano dei precedenti in casa sullo speciale rapporto con la Madonna del Rosario di Pompei: due grandi devote di questo Santuario furono, infatti, Santa Giulia Salzano e Santa Caterina Volpicelli, imparentate con la famiglia materna di Carlo” – si legge da un vecchio racconto del Pontificio Santuario di Pompei.

Per la sua beatificazione la Chiesa aveva ritenuto miracolosa la guarigione di un bambino, affetto da una grave malformazione del pancreas, avvenuta nel 2013. I genitori e l’intera comunità parrocchiale, infatti, si erano riuniti in preghiera chiedendo espressamente l’intercessione di Carlo. Dopo pochi giorni il pancreas del bimbo risultava completamente riassestato.

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