Elezioni vinte grazie al clan, 3 arresti in Comune: il boss recuperava voti in cambio di favori


Sono tre gli arresti eseguiti dai carabinieri di Torre Annunziata nei confronti di tre persone con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso: si sarebbero serviti in particolare del potere intimidatorio di un clan per ottenere voti e conseguenti incarichi all’interno del Comune di Poggiomarino.

Scambio elettorale politico-mafioso: 3 arresti a Poggiomarino

I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone gravemente indiziate del reato di scambio elettorale politico-mafioso, con l’aggravante dell’avvenuta elezione di due dei partecipi.

Nello specifico gli indagati – in concorso tra loro – avrebbero partecipato ad uno scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle consultazioni elettorali per le elezioni degli organi di governo cittadino indette nel Comune di Poggiomarino il 20 e 21 settembre 2020. Pare che ad essere raggiunti dal provvedimento siano stati il sindaco e due suoi fedeli collaboratori.

Stando a quanto emerso sarebbe stato un esponente del clan di zona, previo accordo con gli altri indagati, ad esercitare la propria forza intimidatoria ed influenza criminale per condizionare le preferenze di voto, dietro promessa, ad elezioni concluse, di ottenere l’erogazione di denaro proveniente dall’affidamento di appalti pubblici o altre utilità.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini, pertanto presunte innocenti fino a sentenza definitiva.


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