Napoli, video nascosti per denunciare i parcheggiatori abusivi


Le strade di Napoli sono da tempo oggetto di soprusi da parte dei parcheggiatori abusiviÈ  giunta l’ora di intervenire. Per bloccare l’angosciante fenomeno sono stati realizzati alcuni video volti a documentare lo stato di pressione a cui vengono sottoposti gli automobilisti napoletani costretti a pagare puntualmente, per parcheggiare, quella che sembra essere divenuta una vera e propria “tassa di parcheggio“.  Le prime immagini riprese giungono da Chiaia così come mostrato in un articolo del Corriere del Mezzogiorno.

L’avvocato Fabio Chiosi, presidente municipale, ha dichiarato “Alcune intere strade – denuncia il presidente Chiosi – sono in mano ad autentici delinquenti che gestiscono il parcheggio abusivo. Nella zona di Santa Lucia, sotto il Monte Echia, addirittura questi soggetti sono attrezzati per togliere e gettar via le ganasce che ogni tanto il Comune applica alle auto in sosta vietata. In altre zone strappano i verbali apposti sui parabrezza delle auto.”

Continua così “Emblematico il caso di via Torelli, strada di Chiaia che ogni pomeriggio viene di fatto sequestrata dal parcheggiatore abusivo che gestisce la sosta nonostante la presenza delle strisce blu. Abbiamo filmato il parcheggiatore che toglieva i verbali elevati dagli ausiliari del traffico. La situazione è insostenibile. Gli interventi sporadici delle forze dell’ordine non sortiscono alcun effetto. I verbali elevati a carico dei parcheggiatori abusivi diventano carta straccia perché il più delle volte questi soggetti risultano nullatenenti.”

I parcheggiatori arrivano a chiedere anche 5 euro a vettura nei giorni festivi. Il presidente conclude dicendo “ E’ necessario – conclude Chiosi – che il presidio del territorio sia costante, che squadre di polizia in borghese si fingano “clienti” per poi denunciare i soggetti per estorsione, che vi sia un’attività stringente da parte delle forze dell’ordine. Noi continueremo a raccogliere i filmati delle attività illecite e presenteremo il tutto alle forze dell’ordine ed alla Procura della Repubblica”. 


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