Influenza Aviaria in Italia, spuntano diversi focolai: cos’è, sintomi e come si trasmette

Influenza Aviaria in Italia


Dopo l’arrivo della Mucca Pazza delle Pecore, si registra un aumento di casi di Influenza Aviaria in Italia, con diversi focolai di contagio registrati in alcuni allevamenti di galline situati soprattutto in Veneto (in particolare nella provincia di Verona) e in Lombardia. Diverse positività sarebbero state riscontrate anche in Emilia Romagna.

Influenza Aviaria in Italia: cos’è, sintomi e come si trasmette

Stando a quanto reso noto da Rai News, il virus avrebbe colpito tacchini, polli e galline ovaiole, rendendo necessario l’abbattimento di centinaia di migliaia di animali. Gli allevamenti dove sono stati riscontrati i contagi sono stati perimetrati e messi in sicurezza, impedendo l’accesso di nuovi animali.

L’influenza aviaria è una malattia degli uccelli causata da un virus dell’influenza di tipo A che può essere a bassa o alta patogenicità. Diffusa in tutto il mondo, può colpire tutte le specie di uccelli con manifestazioni molto diverse, da quelle più leggere a quelle più gravi (che tendono a causare il decesso degli animali infetti).

Come sottolineato sul portale Salute della Regione Emilia Romagna: I virus dell’influenza aviaria di solito non infettano gli uomini, tuttavia sono possibili sporadici casi di infezione umana. L’uomo può infettarsi con il virus dell’influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o le loro escrezioni (in particolare feci, oggetti o superfici contaminati da queste). Non c’è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova“.

“Il rischio di infezione per la popolazione è pressoché nullo. Chi lavora negli allevamenti avicoli deve utilizzare tutte le procedure di sicurezza individuale previste. Gli operatori a stretto contatto con volatili infetti, o che lavorano nell’allevamento contaminato, possono essere esposti all’infezione e quindi devono mantenere alta l’attenzione ed applicare al meglio le procedure di sicurezza individuale e le misure di controllo previste per legge”.

Allo stato attuale, dunque, non è stata dimostrata alcuna capacità di trasmissione del virus da uomo a uomo ma soltanto dall’animale malato all’uomo. Rischio che si evita semplicemente utilizzando le opportune precauzioni se si lavora in un tipo di allevamento del genere.

Quanto ai sintomi, il virus si manifesta essenzialmente tramite congiuntivite ma in alcuni casi sono stati osservati anche lievi sintomi simil-influenzali come febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, tosse. In ogni caso se si avvertono tali sintomi ma si ha la certezza di non essere entrati in contatto diretto (quasi esclusivamente di tipo professionale) con animali infetti la probabilità di aver contratto l’infezione aviaria è praticamente nulla.

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