Mamma di Donato uccisa in casa, la vicina: “Ho fatto una cosa mostruosa. Sono mortificata”
Gen 22, 2025 - Veronica Ronza
Omicidio Rosa Gigante, mamma di Donato
Nel corso del processo per l’omicidio di Rosa Gigante, mamma del noto tiktoker Donato De Caprio nonché titolare della salumeria Con Mollica o Senza, l’imputata Stefania Russolillo, vicina di casa della vittima, avrebbe confessato l’omicidio.
Omicidio Rosa Gigante, l’imputata: “Chiedo scusa”
Si tratterebbe di un efferato assassinio compiuto lo scorso aprile all’interno dell’abitazione della Gigante, di 72 anni, ritrovata priva di vita poco dopo. I primi sospetti si sono concentrati tutti sulla vicina di casa, Stefania Russolillo, che, tuttavia, inizialmente avrebbe negato il suoi coinvolgimento nella vicenda.
Nel corso dell’ultimo processo proprio la donna avrebbe preso la parola, proclamandosi colpevole e chiedendo scusa ai familiari della 72enne. Stando a quanto rende noto Il Mattino avrebbe detto: “Voglio solo chiedere scusa alla famiglia. Sono mortificata. Non ho parole per il gesto mostruoso che ho fatto“.
“Non riesco a darmi una risposta che vorrei dare a loro e alla mia famiglia. Non riesco a dare un senso. Sono pronta a pagare e col tempo vorrei riuscire a dare una risposta. E’ come se fossi entrata in un tunnel, non me ne sono resa conto. Anche io ho una mamma di 70 anni, parlo tutti i giorni con piscologi e psichiatri”.
I familiari, in aula, si sarebbero limitati ad urlarle contro: “Vergogna”. Del resto, lo stesso Donato Di Caprio, a poche ore dalla tragedia, aveva espresso tutto il suo dolore per la perdita della madre: “La sofferenza che sto provando è troppo forte per poter esprimere qualsiasi opinione ma una cosa è certa: mia madre era una donna lucida e nel pieno delle sue facoltà intellettive. Era una donna vigile e cosciente, era solo non vedente”.
“La mia abitazione è vicino alla sua, ci vedevamo ogni giorno e mia madre ha sempre avuto al suo fianco tutta la sua famiglia. Quello che è successo è talmente grave che non trovo le parole per dire altro. Chiedo rispetto per questo momento di estrema sofferenza. La mia famiglia si è affidata ai legali per chiedere giustizia e scoprire la verità su ciò che è accaduto perché nessuno al momento è a conoscenza della verità”