Uccisa a 22 anni, la mamma di Sara: “Se era una nullità si toglieva la vita lui, non a mia figlia”
Apr 03, 2025 - Veronica Ronza
La mamma di Sara, uccisa a Messina - Pomeriggio 5
Affranta dal dolore, la mamma di Sara Campanella, la ragazza di 22 anni uccisa a Messina, ha ribadito che nessuno di loro, nemmeno in famiglia, era a conoscenza della presenza di questo ragazzo che la ossessionava da tempo.
Uccisa a 22 anni, la mamma di Sara: “Non c’è spiegazione”
Intervistata dal programma Pomeriggio 5, la donna ha raccontato: “Non c’è una spiegazione, non c’è. Se lui non bastava a sé stesso, se lui era una nullità, si toglieva la vita lui, non la toglieva a mia figlia. Lei non era niente per lui, non stavano insieme, non erano legati. Lui pretendeva delle attenzioni ma a mia figlia non gli interessava. Mia figlia nella sua educazione, nella sua gentilezza e bontà d’animo voleva controllare i suoi no, persuaderlo. Non sapevamo nulla perché lei evidentemente voleva persuaderlo con la sua bontà d’animo e non ci è riuscita“.
Accusato dell’omicidio è Stefano Argentino, un 27enne di Noto, fermato dai carabinieri nella casa vacanze di famiglia. Avrebbe pedinato Sara per poi aggredirla alle spalle e accoltellarla, provocandole una ferita mortale alla gola. La ragazza si sarebbe accasciata al suolo, in una pozza di sangue, morendo poco dopo in ospedale.
“Io e Sara stavamo insieme da otto mesi” – ha raccontato il fidanzato della vittima nel corso della trasmissione – Mi ricordo che fino a sabato era a casa mia che giocavamo insieme e mangiavamo insieme. Io lui non lo conoscevo assolutamente, sono scioccato veramente. Mi aveva raccontato ‘mi ha scritto questo’. Io ho un carattere che dico ‘bloccalo’. Alla fine non c’è niente di male a bloccarlo. E niente, non si è fatto più vivo. Non so come sia potuto succedere veramente”.
“Io conosco Sara da 8 mesi però lei mi ha detto che capitava che incontrava lui, lui magari le parlava ma lei saliva subito a casa. Si faceva sentire ma non ha mai dato segni di questo tipo. Io e lei siamo stati sempre tranquilli, sempre. Non è umano, questo qua non è umano. Per un rifiuto non si può agire così”.