Campi Flegrei, Musumeci: “Nessuna sorpresa, viviamo su uno dei vulcani più pericolosi al mondo”


«Prima di tutto, bisogna chiarire che episodi come quello di oggi potrebbero continuare a verificarsi. Quando parliamo dei Campi Flegrei, tendiamo a dimenticare che ci troviamo sopra uno dei vulcani attivi più pericolosi al mondo.

Se perdiamo di vista questa realtà, tutto il resto diventa solo sensazionalismo, una notizia da prima pagina, con il rischio di distorcere la comprensione degli eventi», ha dichiarato il Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, intervistato da Rainews24 dopo il terremoto di magnitudo 3.1 che ha colpito oggi l’area dei Pisciarelli, ad Agnano.

«L’unico elemento “estraneo” in un vulcano siamo noi. Il vulcano, con la sua attività sismica e bradisismica – fenomeni strettamente collegati – si comporta in modo naturale.

Detto questo, il vero nodo è capire come garantire la sicurezza a mezzo milione di persone che vivono nella zona, o anche solo a 40-50 mila se consideriamo l’area più ristretta.

È un rischio costante, che fino ad ora ha generato energia e attività senza causare gravi conseguenze. Anzi, paradossalmente, stiamo osservando una lieve riduzione del sollevamento del terreno», ha aggiunto Musumeci.

Anche Francesca Bianco dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha sottolineato che non ci sono segnali di risalita di magma, ma le scosse continueranno.

Musumeci ha poi rivolto un appello alla stampa: «Nessuno dovrebbe stupirsi. Questo messaggio lo rivolgo soprattutto ai giornalisti, che a volte sembrano scesi da un altro pianeta. Il bradisismo è un fenomeno naturale, presente da millenni.

Bisogna convivere con esso, ma soprattutto comprenderlo e avere la consapevolezza che si vive in un’area ad alto rischio. Ciò non toglie che si tratti di una zona bellissima, in cui auspichiamo continui il turismo e l’attività economica, pur con la consapevolezza che nessun governo, né questo né altri, può fermare un fenomeno naturale».

Sul fronte operativo, il Ministro ha spiegato: «Abbiamo già dichiarato lo stato di mobilitazione nazionale, che ha permesso di accedere più facilmente a beni e servizi.

Ora vogliamo andare oltre, proponendo lo stato di emergenza. Solitamente è la Regione a fare richiesta, ma stavolta è il Governo nazionale a voler avanzare la proposta.

Ho parlato con il Presidente della Regione Campania, che non ha sollevato obiezioni. La proposta è attualmente all’esame del Dipartimento della Protezione Civile: serve un parere tecnico positivo prima che io possa portarla al Consiglio dei Ministri».

Infine, Musumeci ha posto un tema organizzativo: «Non si tratta di impreparazione. La vera domanda è: dobbiamo avere le aree di accoglienza sempre pronte, o possiamo predisporle solo all’occorrenza, in un’ora o due? Dobbiamo essere pronti in ogni momento o attendere l’evento per attivarci? Su questo stiamo lavorando».


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