Spalletti non ci sta: “Mai dato le dimissioni. Dovevo stare zitto per farlo dire a loro?”


A poche ore dalla sua ultima panchina da commissario tecnico azzurro, Luciano Spalletti si è congedato dalla Nazionale con un’intervista esclusiva a Rai Sport.

Il tecnico di Certaldo, esonerato nella notte di domenica dal presidente Figc Gabriele Gravina, ha affrontato con serenità e lucidità il delicato momento, spostando il focus sulla partita di stasera contro la Moldova al Mapei Stadium: “Dobbiamo chiudere con tre punti e rimettere la Nazionale sulla strada giusta, quella che porta al Mondiale 2026”.

“Non è facile dormire in certe notti”

Visibilmente emozionato ma composto, Spalletti ha raccontato il suo stato d’animo dopo l’ufficializzazione dell’esonero: “Come ho dormito? Male. Quando metti sentimento nelle cose, è difficile prendere sonno. Le sconfitte pesano più delle vittorie. Col tempo farò i conti con tutto questo”.

Il tecnico toscano ha poi ammesso qualche rammarico: “Sì, avrei voluto un epilogo diverso. In 22 mesi alcune scelte non hanno pagato, anche a causa di assenze pesanti. Contro la Norvegia siamo arrivati scarichi, condizionati dalla Champions e con loro che avevano già rodato la squadra. È finita com’è finita”.

“Nessun mistero, solo trasparenza”

Spalletti è tornato anche sulle modalità della comunicazione della sua uscita: “In conferenza ci sarei andato comunque, era pre-partita. Se qualcuno della Federazione voleva venire con me, poteva farlo. Ma non c’era motivo di nascondere la decisione. Rispetto per gli italiani è anche dire le cose come stanno. Siamo in ottimi rapporti con Gravina. Io non mi nascondo: ho fatto il nome di chi mi è stato vicino, e mi sono persino dimenticato di Buffon”.

“Io ci credo: l’Italia andrà ai Mondiali”

Nonostante la fine prematura del suo percorso azzurro, Spalletti resta ottimista sul futuro della Nazionale: “Sono super convinto che l’Italia andrà ai Mondiali. Non ho dato le dimissioni, ma ho firmato la risoluzione per rispetto di chi mi ha scelto. I soldi? Non sono un problema, li lascio. Con i club è diverso, ma con la Nazionale si fa così”.

“Futuro? Vedremo. Ma tiferò per il mio successore”

Quanto al suo domani, Spalletti non ha certezze: “Anno sabbatico o una nuova panchina? Non lo so. Di sicuro farò il tifo per chi verrà dopo di me. Chiunque sarà, spero faccia meglio e porti l’Italia al Mondiale. Se fossi rimasto, era perché ci credevo ancora”.

Un pensiero per Ranieri: “Tiferò per lui”

Infine, un passaggio sul possibile successore, Claudio Ranieri: “È l’uomo giusto? Non lo so, ma è un professionista che ha girato il mondo. Sa come toccare le corde giuste. Io non sono come tanti altri: tiferò per lui, se sarà lui il prescelto”.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI