Virus West Nile, morto un 68enne nel Casertano: è la terza vittima in Campania


Un uomo di 68 anni, residente a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è deceduto nella serata di ieri presso l’ospedale “Moscati” di Aversa, a causa di complicazioni legate al virus West Nile. Si tratta del terzo decesso registrato in Campania dall’inizio dell’anno e del settimo in tutta Italia nel 2025.

Contagi e decessi in aumento: il quadro nazionale

Oltre ai tre decessi campani, sono stati segnalati tre morti nel Lazio – tra cui un 77enne ricoverato allo Spallanzani di Roma e un anziano di 86 anni a Latina – e uno in Piemonte, dove è deceduta una donna di 82 anni nella provincia di Novara. Complessivamente, in Italia si contano circa 44 casi confermati, con una prevalenza nelle province di Caserta e Latina. Tra questi, almeno 18 pazienti sono attualmente ricoverati, due dei quali in terapia intensiva.

Situazione in Campania: focolai e misure sanitarie

In Campania sono stati finora diagnosticati otto casi, quattro dei quali gravi. I pazienti più critici sono stati trasferiti nei reparti di terapia intensiva di strutture sanitarie tra Aversa e Napoli. Secondo le autorità sanitarie, il principale focolaio regionale sarebbe localizzato nella zona di Baia Domizia, frequentata da molti dei soggetti contagiati.

Le Asl locali hanno avviato interventi straordinari di disinfestazione nei comuni di Cellole, Sessa Aurunca, Orta di Atella e altri centri a rischio, nel tentativo di limitare la diffusione delle zanzare, principale vettore del virus.

Cos’è il virus West Nile e quali sono i rischi

Il West Nile è un virus trasmesso dalla puntura di zanzare infette, in particolare del genere Culex. Gli uccelli selvatici fungono da serbatoio naturale del virus, mentre l’uomo è considerato un ospite terminale. Nella maggior parte dei casi (circa l’80%) l’infezione decorre senza sintomi. Il restante 20% può sviluppare febbre, malessere generale, mal di testa, nausea e dolori articolari. In meno dell’1% dei casi l’infezione evolve in forme neuroinvasive come encefalite o meningite, potenzialmente letali, soprattutto per anziani e persone immunodepresse.


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