Sicurezza delle scuole, Campania agli ultimi posti: un edificio su cinque non ha alcuna certificazione
Set 01, 2025 - Giuseppe Mennella
Allarme sicurezza scolastica in Campania, quasi 700 edifici non hanno alcuna certificazione: a rischio il 18,4% degli edifici, il doppio della percentuale nazionale.
Campania terzultima per la sicurezza scolastica
Con la ripartenza dell’anno scolastico alle porte, l’attenzione non può che focalizzarsi sulla sicurezza degli edifici dove studiano migliaia di ragazze e ragazzi. E purtroppo, i dati raccontano una realtà inquietante: la Campania è la terza regione peggiore in Italia per la presenza di scuole completamente prive di certificazioni di sicurezza, secondo l’ultimo report di Tuttoscuola (“La mappa degli edifici ‘totalmente irregolari’”) pubblicato il 31 agosto 2025.
Dietro la Campania, manco a dirlo, un’altra regione del sud, la Calabria. Fanalino di coda l’Abruzzo. Un dato ancor più sconcertante se si pensa che le scuole prive di certificazione si concentrano proprio nelle regioni a più alto rischio sismico dello stivale.
Gli edifici dove i minori passano molte ore della giornata possono diventare trappole
Il dossier, basato sui dati del Portale unico del Ministero MIM, segnala che nel periodo 2023–24, 3.588 edifici scolastici (il 9% del totale nazionale di quasi 40mila strutture) non possedevano alcuna certificazione. La Campania conta ben 674 di questi edifici senza documenti di conformità.
In una regione dove molte strutture sono già caratterizzate da un patrimonio edilizio vecchio e spesso non aggiornato alle normative antisismiche, questo dato suona come un campanello d’allarme: non stiamo parlando di inefficienze “minori”, ma di una carenza totale di certificazioni — un vero rischio strutturale per gli edifici nei quali molti minori passano un gran numero di ore della giornata.
L’avvio del nuovo anno scolastico dovrebbe essere sinonimo di entusiasmo e opportunità. Invece, per troppi studenti e docenti campani, si intrecciano ansia e preoccupazione: quante scuole sono davvero sicure? Quanto manca alla completa regolarizzazione? Quanti fondi e interventi serviranno per allineare la Campania al resto del Paese? Ed infine, domanda non meno importante: di chi è la colpa? Chi pagherebbe se succedesse ciò che speriamo non accada mai?
È urgente che le istituzioni locali e nazionali agiscano con decisione: serve una mappatura completa, un piano di manutenzione e adeguamento antisismico, un cronoprogramma chiaro per colmare questo divario. Non si può più perdere tempo: dietro a queste cifre, ci sono storie, vite e diritti che non possono restare in bilico.
