Un po’ di Napoli nella missione di Rosetta. Arriva Giada sulla cometa


Si chiama Giada e porterà un pò di Napoli sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, a 400 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Si tratta di uno strumento sviluppato presso l’Osservatorio astronomico di Capodimonte e il laboratorio di Fisica cosmica e planetologia dell’Università Parthenope, sotto la guida dell’astrofisica Alessandra Rotundi. A riferirlo è La Repubblica.

L’analizzatore Giada, che è l’acronimo di Grain Im-pact Analyser and Dust Accumu-lator, è a bordo della sonda Rosetta, lanciata in orbita dieci anni fa dalla Guyana francese, è una sorta di aspirapolvere, che dovrà analizzare le caratteristiche dei grani di polvere raccolti intorno al nucleo della cometa che porteranno a scoprirne la composizione e la presenza di molecole precursori della vita nello spazio. Giada è composta da due sensori e micro bilance per analizzare le piccole polveri della cometa direttamente sulla sua superficie, inoltre è la prima volta nella storia che della polvere viene raccolta così vicino al nucleo di una cometa e così lontano dal Sole.

Giada, così, attraverso una sorta di viaggio nel tempo, potrà svelare agli studiosi una serie d’informazioni preziose e ancora sconosciute sull’origine del sistema solare. Le comete, infatti, sono una sorta di detriti cosmici, in quanto, alla formazione del sistema solare, il materiale che non è andato a costituire i Sole e i pianeti è andato a finire in fondo e, lontano dal Sole, ghiacciandosi. Questo avrebbe consentito di conservare quasi intatto il materiale della nube primordiale e che potrà svelare ciò che ancora rimane di ignoto sui primi istanti di vita nel nostro sistema solare.

Giada

L’analizzatore Giada


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