La Miss di Caserta ridotta in fin di vita dal compagno dichiara: “Lo Amo Ancora”



Continua a suscitare sorpresa ed incredulità la storia Rosaria Aprea, la Miss di Caserta ridotta in fin di vita dal suo compagno, padre di suo figlio. Nonostante le reiterate violenze infatti. la donna durante il processo ha continuato a ribadire con forza il suo amore per lui. A tal proposito IlMattino.it scrive:

Anche lei ha lanciato il suo appello a reagire, a denunciare i propri aggressori, nella giornata contro la violenza sulle donne. Come Lucia Annibali e tutte le altre vittime della follia degli uomini.

Peccato però che ieri, nel giorno del processo contro il suo carnefice, Rosaria Aprea, 28 anni, originaria di Caserta, ex Miss yacht club di Fano del 2010, è tornata a ribadire il suo amore per lui, per Antonio Caliendo, quell’uomo, padre di suo figlio, che a maggio scorso l’ha ridotta in fin di vita a suon di calci e pugni, spappolandole la milza. Ultimo atto di un’escalation di violenza e percosse cominciato proprio a Fano, subito dopo il concorso di bellezza che tre anni fa l’aveva incoronata reginetta, quando Caliendo avevo già cominciato a sfogare sulla ragazza la sua gelosia folle e incontenibile.

Per quel primo episodio, ieri, Caliendo (che ha precedenti per ingiuria, violazione di domicilio, percosse, lesioni) che non era presente al processo, è stato condannato a 1 anno di reclusione. Violenza privata, il reato contestato. Il procuratore capo della Repubblica di Pesaro, Manfredi Palumbo, che ha sostenuto l’accusa, aveva chiesto 2 anni di reclusione. Il giudice Stefano Marinelli gliene ha dati la metà.

In aula era presente anche la Aprea. Ed è lì che ha confermato ancora una volta il suo sentimento per Caliendo. Allo stesso tempo però l’Aprea ha anche detto che si sarebbe voluta costituire parte civile nel processo per ottenere il risarcimento dei danni fisici e morali. Insomma, prima lo perdona, poi lo spenna. Ma non ha fatto in tempo perché non ha mai fatto caso alle notifiche inviatele a casa dal Tribunale di Pesaro.

E a Pesaro, Rosaria era arrivata con una valigia carica di sogni. Voleva fare la modella o avere comunque un futuro nel mondo dello spettacolo. E i numeri non le mancavano di certo. Tanto che si aggiudicò, con quei suoi 180 centimetri di altezza e bellezza, la fascia di reginetta di Miss Yacht Club 2010, sbaragliando tutte le altre aspiranti. Un premio che fece scattare la molla della gelosia in Antonio Caliendo. Il compagno, una volta arrivata in albergo, la percosse al punto da costringerla a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Fano. Ma quello era giusto un assaggio.

Il peggio lo ha subito a maggio scorso, a Caserta, quando Caliendo l’ha picchiata selvaggiamente tanto da ridurla in fin di vita e rendere necessaria l’asportazione della milza. Tre gli interventi a cui è stata sottoposta la ragazza, che ora non ha più neppure l’ombelico. E nonostante ciò, la Aprea si è rifiutata di sporgere denuncia contro il suo carnefice. Il suo legale, l’avvocato Carmen Posillipo, aveva provato in ogni modo a risvegliarla da quell’inspiegabile incapacità di agire e reagire. Fino a riconsegnarle in mano il mandato a difenderla.


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