Il presepe partenopeo: Gesù Bambino tra le strade di Napoli


Il napoletano per  caratteristiche ben radicate nel proprio carattere ha l’abitudine di rispettare le tradizioni , quelle che hanno fatto la storia della sua città, del suo popolo, quelle stesse tradizioni e modi di fare che nel mondo fanno distinguere una famiglia napoletana rispetto a tante altre, una di queste riguarda il Natale.

Chiunque è nato a Napoli può riconoscere che il Natale è una festa che va osservata in piena regola ricordando tutte le tradizioni, da quelle religiose a quelle culinarie. E’ da bambini che si impara quali dolci trionferanno sulle tavole natalizie, e cosa si mangerà al pranzo di Natale, ed è sempre da piccoli che viene ripetuta sempre la stessa cosa: “Gesù Bambino è nato in una grotta a Betlemme“. Ma allora come potrebbero reagire i tradizionalisti napoletani se improvvisamente si ritrovassero dinanzi ad un presepe ambientato a Napoli, con Gesù Bambino che nasce al Chiostro di Santa Chiara?

Questo è quanto è stato ideato e realizzato a San Giorgio a Cremano, da Sergio Landolfi con l’aiuto di Michele Marzocca, Gerardo Farina e Giancarlo Ciao che provvederà ad esporlo nella sua farmacia a Villaggio Corsicato via Salvator Rosa, per tutto il periodo di Natale. L’idea di un presepe ambientato a Napoli, nasce dalla volontà, non solo di evidenziare le bellezze della città partenopea, ma anche per spronare il popolo ad alzare la testa e credere nelle sue capacità per affrontare questo periodo ( che dura forse da troppo tempo) che lo penalizza.

“Abbiamo realizzato questa opera  perchè vogliamo che il napoletano rialzi la testa e ricominci a credere nella possibilità di superare questa brutta crisi e il periodo nerissimo che stiamo attraversando”. Landolfi spiega le motivazioni che lo hanno spinto a creare l’opera in questione, un modo di arrivare al cuore attraverso l’arte, una sintonia tra cuore e ragione  affinché si possa comprendere il senso di un’opera nata per esprimere un concetto chiaro. Per i cristiani Gesù Bambino rappresenta la salvezza, il Figlio di Dio fatto uomo per noi, e allora se Gesù è venuto sulla terra per salvare tutti i popoli, perchè non preparargli un’accoglienza particolare a Napoli, per ‘un’occhio di riguardo’?

Sergio Landolfi, già ideatore del presepe ambientato nella Terra dei Fuochi, torna a stupire ancora, facendo della sua arte un vero e proprio civilissimo mezzo di comunicazione e rivolta intellettuale. Quasi sei mesi di lavoro per riprodurre in piena regola ogni singola bellezza della città di Napoli, sei mesi per mettere a punto un’opera che lascerà tutti a bocca aperta e che si spera possa far riflettere chi di dovere.

Ultimamente c’è un detto che recita così:  “Quando ‘o Pataterno facette Napule steve ‘e genio”, forse immaginava già che un giorno, i napoletani avrebbero omaggiato la nascita di Gesù accogliendolo tra le strade di Napoli?

Uno strappo alla regola per il classico presepe a cui tutti i napoletani sono abituati ma sicuramente senza rancore per i più tradizionalisti, che questa volta la culla del Bambino la vedranno ambiantata a Santa Chiara e non a Betlemme.

 


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