Leopoldo Mastelloni: “Napoli è tutta malfamata. Io mi sento romano”
Dic 16, 2014 - Laura Muryel Esposito
Leopoldo Mastelloni, attore, regista e cantante italiano, nasce a Napoli da una famiglia di nobili giuristi. Distaccandosi immediatamente dal ramo lavorativo che incombeva in famiglia, Leopoldo Mastelloni, con un carattere da sempre esuberante, insegue la strada dell’arte, inizialmente con piccoli spettacoli teatrali giovanili andati in scena con gli amici del rione Cavour di Napoli – Barra e poi affermandosi pian piano in opere più importanti, non tralasciando la musica.
Questa sembrerebbe la descrizione di un qualsiasi artista napoletano che inseguendo i suoi sogni è arrivato alla notorietà, ma in realtà non è così. Quando si parla di Leopoldo Mastelloni, bisogna far bene attenzione ad accostarlo a Napoli, per non urtare la suscettibilità di una persona che con Napoli non vuole averci alcun punto in comune.
Intervistato dai microfoni di Radio24, nella trasmissione ‘La Zanzara’, condotta da Giuseppe Cruciani, Leopoldo Mastelloni dichiara tutta la sua anti-napoletanità e a dispetto di questa, dichiara di sentirsi romano.
Il presentatore, Cruciani, avendo evidentemente intuito il malcontento del suo ospite, riguardo le proprie origini, si diverte a punzecchiare con abilità, ponendo domande sempre più pungenti e discriminatorie, un assist al bacio per far infangare Napoli da un ‘figlio ingrato’.
Giuseppe Cruciani: “Come si vive a Napoli? A te ti hanno rubato anche dentro casa tempo fa…”
Leopoldo Mastelloni: “Io mi sento romano, a Napoli ci vado per il teatro.”
G.C. : “Vivere a Napoli è impossibile? E’ un percorso di guerra vivere lì?”
L.M. : “Non è impossibile vivere là, ma dal punto di vista sociale è un percorso di guerra più delle altre città. Essendo una città piccola e molto dominata dalla provincia, è affollata da persone di provincia che non si comportano bene quando vengono a Napoli”
G.C. : “Ma è una città pericolosa? Con tutto quello che si legge…”
L.M. : “Napoli è pericolosa perchè non ci sono zone malfamate, perchè è tutta malfamata.”
G.C. : “Non ci torneresti ad abitare? Che voto dai a questo sindaco?”
L.M. : “Non ci tornerei perchè non esiste una vita artistica internazionale. Il sindaco non lo conosco, gli darei 0. E’ sempre peggio, c’è una strafottenza sociale che ci vorrebbe l’esercito. A Napoli non si osserva nessun tipo di regola, quello che fa comodo ad una persona diventa la regola.”
G.C. : “Salvini riuscirebbe a salvare Napoli?”
L.M. : “No, lui dice delle cose giustissime non solo su napoli. Lo voterei senz’ altro. Quello che dice è perfetto. Poi bisogna vedere se si mette in atto.”
Un dibattito in piena regola più che un’intervista, un vero e proprio botta e risposta su chi più poteva ammazzare Napoli. Malfamata, pericolosa, con un percorso di guerra per vivere, tra Cruciani e Mastelloni va in scena una vera partita di ping pong, la pallina è Napoli e per far punto basta solo l’offesa gratuita travestita da opinione personale.
Che l’immagine di Napoli e dei napoletani sia molte volte massacrata a causa di qualche mela marcia è indiscutibile ma è altrettanto vero che molte altre città a conti fatti sono molto più pericolose e invivibili ma sempre mascherate dall’alone di perbenismo estremizzato che usano per spostare l’attenzione. Purtroppo quando una città viene macchiata di titoli negativi dovuti a vicende accadute oppure a odio ingiustificato, dopo è difficile risalire a galla per spazzare via i luoghi comuni e per farlo ci vorrebbe tutta la collaborazione di chi in quella città ci è nato, ma cosa succede se proprio queste persone la rinnegano?
E’ questo proprio il caso di Leopoldo Mastelloni, un altro “core ‘ngrato”, che al posto di difendere la sua terra d’origine, fa da spalla a chi Napoli non l’ha mai capita, rinnegando e denigrando la sua città, culla di arte, cultura e genuinità.