Terra dei Fuochi, raddoppiano i militari. L’ammissione di fallimento dello Stato


Nuove ed imminenti disposizioni da parte del Governo in merito all’intricata questione dei roghi tossici, che continua ad attanagliare le numerose città campane coinvolte: oltre a quelli già operativi, altri cinquanta militari sono stati reclutati per portare avanti l’operazione “Strade sicure”, che coinvolge tutti i comuni che hanno stipulato il patto per la Terra dei Fuochi. È il Ministero dell’Interno a dare la notizia.

Dopo la riunione tecnica di coordinamento delle forze dell’ordine del 17 febbraio, a cura di Gerarda Maria Pantalone, prefetto di Napoli, si è deciso che dovranno occuparsi del pattugliamento e della perlustrazione delle zone. Coinvolti anche i ventidue comuni individuati lo scorso 16 aprile dalla direttiva interministeriale, con un occhio di riguardo su Quarto e Pozzuoli.

Tutto ciò basterà o quanto meno servirà a fronteggiare in parte il problema? Può essere considerato un valido inizio? A noi sembra l’ennessima ammissione di fallimento da parte dello Stato Italiano, costretto a mettere i soldati in strada come nelle zone di guerra, incapace di intervenire coi mezzi ordinari, sempre in emergenza, senza programmi seri.


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