Masini: “Siamo debitori di Napoli, senza di lei l’Italia perderebbe…”


Venticinque anni di carriera, dal palco di Sanremo a quello di…Sanremo. Dal 1990 con “Disperato” al 2015 con “Che giorno è“. Marco Masini, festeggia le sue “nozze d’argento” con il tuor “Cronologia“, dall’omonimo titolo del suo recente lavoro discografico nel quale è contenuto anche il suo ultimo singolo di successo.

Il cantautore fiorentino, dopo essere rinato nell’ultima kermesse della canzone italiana, sta girando l’Italia nei principali teatri della penisola: da Milano a Genova, passando da Piacenza a Firenze, lunedì 18 maggio ad ospitare la sua voce ruvida sarà il Teatro Diana, di via Luca Giordano a Napoli.

Sarà uno spettacolo nel quale ripercorrerà i suoi vecchi e recenti successi, dal presente al passato. Tra i suoi fans napoletani e campani l’attesa cresce con il passare delle ore. Masini, che già in passato aveva parlato della musica napoletana, si è espresso sul portale Napoli.Repubblica.it: “Quando ho presentato l’album alla Feltrinelli Express di piazza Garibaldi, due mesi fa, sono stato accolto da quasi tre generazioni di fan. Un’energia pazzesca. Mi piacerebbe dedicare un tributo a Napoli, a questa città che mi parla sempre di musica. Le sue canzoni rappresentano l’origine di ogni melodia per la nostra cultura. Senza Napoli, l’Italia perderebbe un’importante percentuale d’arte. Le siamo tutti in qualche modo debitori”. 

La musica napoletana da sempre patrimonio culturale per l’intera nazione ed oscurata negli ultimi anni, deve in qualche modo ritornare a far parlare di sè, anche attraverso la testimonianza diretta di chi napoletano non lo è. Dai neo melodici  al tanto chiacchierato Gigi d’Alessio, la musica nostrana sembra aver perso la luminosità in grado di illuminare e innovare l’intero movimento musicale italiano.


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