Il magazine tedesco Stern: “Napoli risorta dalle rovine..De Magistris rivoluzionario”


Il giornale tedesco Stern ha intervistato il sindaco Luigi de Magistris, il quale ha parlato del fenomeno dell’utilizzo di strutture abbandonate o in disuso della città di Napoli.

Un convento senza suore, un orfanotrofio senza bambini, un ospedale psichiatrico senza ammalati a Materdei. Questi tre luoghi abbandonati – racconta la giornalista di Stern – sono diventati a Napoli simbolo di un cambiamento. Proprio nella città che dalla stampa viene spesso citata per la corruzione e la Camorra, i cittadini si occupano del benessere della comunità“. Per oltre 30 anni il vecchio edificio delle teresiane a Materdei è rimasto abbandonato. Oggi invece il Giardino Liberato di Materdei è ben lontano da quello che era un tempo: dove prima dominavano edere ed erbacce, ora giocano i bambini, dove c’erano vecchi mobili in disuso, ora i pensionati imparano ad usare il computer.

Questo recupero di spazi abbandonati però è avvenuto grazie all’occupazione da parte dei cittadini e la novità napoletana sta nel fatto che l’amministrazione della città non solo tolleri la cosa bensì la appoggi. Sotto la tutela del primo cittadino di Napoli il consiglio comunale ha approvato la “delibera sui beni comuni”: “Una legge che consegna tra le altre cose edifici nelle mani dei loro occupanti, a patto che le attività che vengono poi organizzate siano accessibili alla comunità“. La delibera include anche altri spazi, quali l’ex Asilo Filangeri, un tempo orfanotrofio, ora teatro, e l’ OPG,  un vecchio ospedale psichiatrico nel quale oggi vengono organizzate presentazioni di libri.

A Napoli è in atto una rivoluzione culturale”, dice il sindaco, “i cittadini vogliono partecipare al cambiamento della loro città e partecipano attivamente alla democrazia”. A Napoli però mancano spazi, nonostante circa 300 edifici pubblici e privati siano in stato di abbandono. “Non ci possiamo permettere economicamente – dice il sindaco – di risanare tutti gli edifici che vorremo”. “La presa in mano degli edifici – prosegue de Magistris – da parte dei cittadini e il restauro da parte del Comune sono due aspetti che devono procedere parallelamente”.

L’anno scorso, quando la delibera ancora non era stata approvata, un comitato cittadino di Parma aveva invitato il consiglio comunale a prendere Napoli come esempio. Il consiglio si prese un po’ di tempo per riflettere. Questa delibera di de Magistris potrebbe aver dato il via ad un dibattito nazionale e ad un vero e proprio atto rivoluzionario.


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