Perdono udienza e minacciano con pistola l’avvocato che li ha sconfitti


Hanno tentato di soffocarlo e poi lo hanno minacciato con una pistola. Un avvocato di San Gennaro Vesuviano, in provincia di Napoli, è stato vittima di una violenta aggressione nel suo ufficio.

A far irruzione nello studio non sono stati dei ladri ma due persone che si sono finte dei clienti e che alla fine hanno distrutto il computer dell’avvocato e portato via il suo cellulare.

LA STORIA – L’avvocato Andrea D’Alia nei mesi scorsi aveva vinto, per conto di un cliente di Portici, una causa per fallimento. A essere coinvolto nell’udienza un supermercato di Torre Del Greco. Il legale giovedì scorso era andato come sempre a lavoro quando alla sua porta hanno bussato due clienti, i titolari del supermercato.

Come raccontato in un’intervista a ‘Il Mattino’:

“Due persone, dopo aver ottenuto l’indirizzo dello studio dal mio assistito, si sono presentate a San Gennaro con la scusa di voler aprire una trattativa sulla vicenda giudiziaria. Io li ho ascoltati ma ho respinto le loro offerte, che ritenevo irricevibili sul piano giuridico.

All’improvviso uno dei due ha estratto una pistola e l’ha puntata alla mia tempia, mentre entrambi tentavano di soffocarmi. Sono riuscito a fermarli divincolandomi e facendogli capire che facendomi del male non avrebbero risolto niente. Hanno desistito ma prima di andare via hanno distrutto il mio pc e portato via il mio cellulare“.

La rabbia dei due uomini si è quindi concentrata sul pc che conteneva dati sensibili. Una scena che all’avvocato 47enne ha ricordato Gomorra. Ma questa volta non era finzione ma realtà con i due uomini che hanno puntato una pistola alla tempia dell’avvocato.

“Sono ancora sconvolto per quanto mi è accaduto. Sembrava di vivere una scena di Gomorra”.

Il legale ha denunciato l’episodio ai carabinieri di San Gennaro Vesuviano che hanno immediatamente aperto un’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Nola. A indagare c’è anche la procura di Torre Annunziata dove si è svolta la causa per fallimento del supermercato di Torre.

Immediata è partita la solidarietà dei colleghi scossi dalla vicenda che ha visto un avvocato essere aggredito nel proprio studio e minacciato con una pistola. Domenico Visone, presidente dell’Ordine degli avvocati di Nola, ha espresso attraverso un comunicato “Incondizionata vicinanza” all’uomo:

“Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola, Avv. Domenico Visone, manifesta, a nome di tutti Colleghi, l’incondizionata vicinanza all’Avv. Andrea D’Alia, stimato ed apprezzato Collega, vittima di una violenta e feroce aggressione subita all’interno del suo studio lo scorso 21.11.2019. Quando un nugolo di balordi, ritenendo di farsi giustizia da sé ed imputando all’Avvocato Dalia di aver egregiamente difeso le ragioni del proprio assistito, lo hanno dapprima minacciato con una pistola, poi violentemente pestato ed al fine tentato di strangolarlo, nel contempo distruggendo gli strumenti informatici presenti ed altresì sottraendogli il telefonino.


Si condanna il gesto di viltà perpetrato ai danni del Collega, la cui azione – a presidio dell’interpretazione ed applicazione della legge – è stata repressa nella violenza più inaudita, sferrata ai danni di un uomo mite, intelligente ed amorevole esecutore del proprio munus di difensore, svolto con la diligenza propria di chi è consapevole ed attento destinatario della fiducia altrui.


Ad Andrea ed a tutti i suoi cari va, in un momento così difficile, l’abbraccio più forte di tutti i Colleghi, con l’auspicio che vengano al più presto puniti i colpevoli degli odiosi e tracotanti atti da egli subiti, azioni indegne di un Paese civile e frutto del bieco e cieco convincimento che il sopruso anneghi la libertà degli altri, che da sempre si alimenta e si sostanzia nella supremazia della Legge. Quella stessa Legge che Andrea ha ed avrà nobilmente ed onestamente a servire.


Combattiamo tutti, insieme ad Andrea ed a tutte le forze libere, perché l’inciviltà finisca, perché la tracotanza perisca sotto i colpi e la scure della Giustizia, perché l’odio ceda il passo alla ragionevolezza, perché la Legge, unico e supremo regolatore di vita, conduca le menti libere a vincere l’oscurantista bruttura della violenza”.

 

 

 


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