Caserta, una cooperativa accoglie donne e migranti vittime di violenza: i prodotti venduti per solidarietà


Una nuova opportunità di vita, con un lavoro e tanta dignità. E’ questo l’obiettivo di tre suore Orsoline del S. Cuore di Maria che nel 1995 hanno deciso di fondare a Caserta un centro di accoglienza dal nome “Casa Rut” per prendersi cura di donne, soprattutto migranti, sole o con figli piccoli che si trovano in situazioni di sfruttamento e condizioni di precarietà sociale e umana.

CASERTA, UNA COOPERATIVA ACCOGLIE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Quelle donne, che nella vita hanno sofferto molto, oggi lavorano in una cooperativa fondata dalle suore che si chiama newHope (nuova speranza) e che si trova nel centro di Caserta in via Redentore 48/50. Con l’aiuto di una vecchia macchina da cucire trovata quasi per caso, le suore hanno messo in piedi un vero e proprio laboratorio sartoriale, dove ogni giorno le “tessitrici di nuove speranze” progettano, cuciono e realizzano con tessuti Wax provenienti dal Senegal vestiti, accessori, complementi d’arredo, tessili per casa e cucina.

In occasione delle festività natalizie, newHope ha deciso di presentare la nuova linea di regali di Natale, con la collaborazione di altre cooperative del territorio, per dire insieme “NO alla Tratta” e restituire alle donne migranti dignità e speranza attraverso il lavoro e la solidarietà. Il cucito non è solo l’occupazione in cui sono impegnate le donne newHope, ma un percorso che le aiuta a ritessere le loro vite e che incoraggia gli altri verso una scelta concreta di economia solidale.

Una collezione di articoli che racconta le storie delle mani delle donne della cooperativa che li hanno lavorati. Un’idea regalo unica, creativa, che tesse legami tra chi dona e chi riceve. Tra i prodotti dello shop in esclusiva per il Natale le confezioni solidali, arricchite da prodotti alimentari di altre realtà del territorio, come la comunità iCare, che sforna biscotti e taralli dal laboratorio DolceMente, un luogo dove giovani pasticcieri, volontari e ragazzi con disabilità provano a costruirsi un futuro producendo prodotti di pasticceria e allestendo dei piccoli catering. Altre confezioni sono realizzate con le zuppe e i legumi dell’azienda agricola di Trabalza Maria Luisa a Castelluccio di Norcia, che coltiva le sue terre a 1500 mt di altitudine con metodi tradizionali rispettando i cicli naturali della terra.

Tra le idee regalo, inoltre, il libro Io sono Joy. Un grido di libertà dalla schiavitù della tratta, scritto dalla giornalista e autrice Mariapia Bonanate, con la prefazione di Papa Francesco, che lo ha definito “Patrimonio dell’Umanità”. Il testo racconta la storia di Joy, donna nigeriana che a 23 anni parte per l’Italia con la promessa di un lavoro e si trova ad affrontare la drammatica traversata del deserto, i campi di detenzione libici, veri e propri lager dove subisce violenze crudeli e conosce orrori indescrivibili, il barcone alla deriva nel Mediterraneo, da cui viene salvata miracolosamente, e il lavoro promesso che altro non è che la strada. Poi, finalmente, la possibilità di un riscatto con newHope, e il coraggio e la speranza che finalmente trovano nuova dimora.


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