La ferocia di Cosimo Di Lauro, il pentito: “Era contento se uccidevamo anche innocenti”


Più persone si uccidevano più Cosimo Di Lauro era contento. Si torna a parlare del clan protagonista delle faide di Scampia grazie all’arresto, avvenuto ieri, di Ciro Di Lauro, uno dei tre figli di Paolo Di Lauro detto Ciruzzo ‘o milionario. Ciro, insieme a Marco e Cosimo, formava il trio alla guida dell’Alleanza di Secondigliano dopo l’arresto del padre.

La ferocia di Cosimo Di Lauro: le dichiarazioni del pentito

In merito alle uccisioni di persone innocenti e parlando in particolare dell’agguato nella tabaccheria di Melito in cui morì Salvatore Gagliardi, vittima che non aveva a che fare con la malavita, il pentito Salvatore Tamburrino ha affermato che: “Cosimo non si lamentò affatto della circostanza che fosse stata uccisa in quell’evento una seconda persona perché era il periodo in cui più persone si uccidevano più Cosimo era contento”. In quell’occasione l’unico obiettivo era Domenico Riccio, cassiere di Raffaele Abbinante degli scissionisti. La dichiarazione di Tamburrino resa ai magistrati è riportata da Ansa.

Il blitz dei carabinieri che ha avuto luogo ieri ha portato all’arresto di Ciro Di Lauro, che era in libertà, e di Giovanni Cortese, libero vigilato. Per l’agguato in tabaccheria sono stati sottoposti a misura cautelare anche Salvatore Petriccione e Ciro Barretta, già detenuti per altra causa.


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