Parte la recinzione della Fontana di Monteoliveto: quando l’inciviltà ingabbia


A Piazza Monteoliveto, nel centro storico di Napoli, fa capolino una bellissima fontana monumentale: la fontana di re Carlo II, più nota come fontana di Monteoliveto. Posta alla sua sommità, la statua bronzea di Carlo II di Spagna.
La fontana vide l’inizio dei suoi lavori al 1668, affidata ai marmorari Bartolomeo Mori e Pietro Sanbarberio, con la supervisione dell’architetto e ingegnere Donato Antonio Cafaro. I lavori terminarono nel 1673 sotto le mani di Francesco D’Angelo.

La struttura è costituita da una vasca formata da più lobi a tre bracci, al centro vi è un piedistallo con tre leoni che reggono gli stemmi del re, del viceré e della città. Ai leoni si alternano aquile che hanno, sulla base esterna, tre vasche a forma di conchiglia tenute su da una voluta. Al centro, un basamento sul quale si erge un obelisco piramidale che termina con la statua di Carlo II di Spagna.

Tutta questa bellezza e ricchezza storica, però, come troppo spesso accade è rovinata da vandalismo e incuria.
Basta fare un rapido giro sul noto sito dove si trovano recensioni di alberghi, ristoranti e luoghi d’arte per avere una chiara idea di quello che pensano i turisti:
Bisogna chiedersi quanto sia giusto tutto questo.

Sulla questione sono intervenuti il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere del Sole che Ride alla II Municipalità Salvatore Iodice.

“Abbiamo ricevuto le prime foto della nuova recinzione, ancora in costruzione, della Fontana di Monteoliveto. I lavori, a cura dell’Asia, sono iniziati a metà ottobre. Ora la recinzione sta prendendo forma per proteggere un monumento che, negli ultimi anni, è stato oggetto di vandalizzazioni di vario tipo.

Addirittura, qualche mese fa, documentammo l’abbandono di alcuni assorbenti femminili all’interno della vasca. La costruzione della recinzione protettiva, sullo stile di quella che contornava un tempo la fontana, è motivo di soddisfazione per noi, che abbiamo condotto una lunga battaglia per ottenerla, e per i negozianti della zona come Genny Cardone che, negli ultimi anni, si sono presi cura del monumento”.

Lo affermano Francesco Emilio Borrelli e Salvatore Iodice. “Ora – proseguono Borrelli e Iodice – non ci resta che attendere l’ultimazione dei lavori. Non vediamo l’ora di ammirare la fontana contornata dalla nuova recinzione. Ma, soprattutto, gli incivili si diano una regolata”.

Ma una domanda sorge tristemente spontanea: ci meritiamo davvero una società in cui la bellezza deve essere recintata?


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