A che punto è la criptovaluta di Napoli? Perché conviene usare la criptomoneta


La città metropolitana di Napoli nel 2018 è stata tra le prime città del mondo a dare vita ufficialmente ad un progetto che prevedeva lo sviluppo di servizi comunali rivolti al cittadino e registrati su blockchain.

L’ampio progetto del Comune di Napoli prosegue a tutt’oggi il suo percorso e coinvolge istituti accademici locali come l’Università Parthenope, il CNR di Napoli e ricercatori e ricercatrici nazionali e internazionali. Al grande pubblico il progetto è noto per l’idea di creare una criptovaluta cittadina, tuttavia Napoli non ha intenzione di creare una sua criptovaluta perché la legge impedisce l’istituzione di moneta legalmente riconosciuta parallela all’euro.

Il Comune partenopeo ha invece allo studio un token criptografico di sconto, il TTS, utilizzabile dai cittadini per ottenere sconti presso gli esercizi commerciali. Il token “vive” sulla blockchain di Ethereum, è quindi generato e registrato come uno smart contract pubblico. Tra le ultime notizie disponibili, è noto che a breve il token inizierà una fase di test presso 10 esercenti partenopei. Accanto al token, il Comune di Napoli, con l’ausilio di un gruppo di volontari specializzati, sta effettuando un’azione di formazione sul campo rivolta ai commercianti del capoluogo, affinché adottino le criptovalute come il bitcoin tra i metodi di pagamento.

Attualmente, le più importanti pasticcerie e pizzerie di Napoli accettano pagamenti in bitcoin e durante il Pizza Village 2019 di settembre, per la prima volta i partecipanti hanno potuto acquistare il biglietto d’ingresso presso una apposita cassa in bitcoin. Dunque, anche attraverso le criptovalute Napoli punta ad internazionalizzarsi e ad attrarre sempre più turisti.

Le criptovalute sono mondiali
Oltre Napoli, l’aeroporto della città di Brisbane in Australia ed esercizi commerciali sparsi nello stato USA del New Hampshire sono luoghi amici delle criptovalute. Anche alcuni e-commerce accettano pagamenti in criptovaluta, comprese delle note agenzie di viaggio online. Le criptomonete sono quindi globali e accettate dai commercianti, ma come può un turista o un cittadino entrarne in possesso? Ciò è possibile grazie a piattaforme online dove comprare criptovaluta da utilizzare in viaggio, oppure da spendere presso il negozio sotto casa che accetta dash, o litecoin (altre criptomonete alternative al bitcoin).

Perché usare le criptovalute e non il denaro tradizionale?
Nell’aprile del 2017 il governo giapponese ha dichiarato il bitcoin valuta a corso legale accanto allo yen. L’iniziativa aveva un duplice obiettivo, spingere i giapponesi a usare la moneta elettronica, consentire ai turisti provenienti dall’estero di usare il bitcoin evitando loro le spese di cambio monetario (euro-yen; dollaro-yen, ecc.). Questo esempio aiuta a comprendere come le criptovalute, non essendo legate ad uno specifico stato, possano essere utilizzate internazionalmente facilitando di conseguenza il commercio elettronico e semplificando la vita ai viaggiatori internazionali ed ai turisti.

Concludendo
Le criptovalute, inizialmente considerate un “fenomeno transitorio”, hanno attratto l’interesse di economisti e sociologi, allorquando i cittadini del Venezuela hanno attivato canali di commercio basati sulle criptovalute per bypassare l’iperinflazione del bolívar venezuelano. Questo esempio conclusivo, apparentemente non connesso al resto, è un ulteriore indizio del valore economico attribuito dalle persone alle criptovalute. Nel prossimo futuro, i casi d’uso si moltiplicheranno, generando nuove economie locali inclusive e a beneficio di tutti.


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