Com’è diventato ricco Berlusconi: il fiuto per gli affari e le “ombre” su quei finanziamenti

Silvio Berlusconi


Silvio Berlusconi è morto a 86 anni, portando con sé nella tomba le risposte a quesiti che probabilmente non avranno mai una risposta. Quesiti ai quali la giustizia ha dato talvolta una risposta, altre non l’ha data a causa dell’intervento della prescrizione anche come effetto delle cosiddette leggi ad personam, ossia entrate in vigore quando il presidente del Consiglio era proprio Berlusconi.

Com’è diventato ricco Silvio Berlusconi

Quello che possiamo affermare con certezza è che Silvio Berlusconi sia stato per molto tempo l’uomo più ricco d’Italia. Nel 2023, anno in cui scriviamo, Silvio Berlusconi e famiglia sono al terzo posto nella classifica di Forbes dei miliardari italiani. Il modo in cui abbia raggiunto tale traguardo desta molta curiosità: il diretto interessato ha affermato di essere un “uomo che si è fatto da solo” il cui successo si è basato sulle sue “capacità imprenditoriali”, sul suo “fiuto per gli affari”, sul suo “lavoro indefesso” e su una serie di “fortuite circostanze”.

Il padre di Silvio Berlusconi, Luigi, era un funzionario di una piccola banca di Milano, la Banca Rasini. Sua madre era una casalinga. Da giovanissimo si manteneva all’Università vendendo aspirapolveri e facendo l’animatore sulle navi da crociera. Una partenza praticamente dal nulla, verso un’ascesa che l’ha portato a diventare uno degli uomini più influenti al mondo, influendo direttamente in Italia grazie alle ricchezze acquisite, il potere politico, il possesso di diversi mezzi d’informazione.

L’inizio della carriera da costruttore

Nel 1961 fondò la Cantieri riuniti srl insieme a Pietro Canali, costruttore edile e cliente della Banca Rasini, quella dove lavorava suo padre. Riuscì a raccogliere la somma di 190 milioni di lire proprio grazie alla fidejussione della Banca Rasini, denaro con cui acquistò un terreno in via Alciati a Milano. L’istituto bancario è noto non solo per aver aiutato Silvio Berlusconi a muovere i primi passi da costruttore, ma anche per essere stato la banca di alcuni esponenti di Cosa Nostra e perfino di Totò Riina e Bernardo Provenzano: circostanza che emerse il 15 febbraio 1983 con l’Operazione San Valentino. Alcuni vertici della banca furono processati e condannati poiché emerse il presunto ruolo di Banca Rasini nell’operazione di riciclaggio dei soldi della mafia. C’è da dire che Silvio Berlusconi non è mai stato coinvolto in processi che riguardano tali fatti.

Edilnord e i capitali dalla Svizzera

L’anno successivo, per realizzare un quartiere residenziale a Brugherio, ha costituito la Edilnord sas di Silvio Berlusconi e C. dove egli figurava come socio d’opera, mentre i capitali arrivavano da Lugano, in Svizzera, dalla Finanzierungesellschaft fur Residenzen Ag. Nel 1968 mosse i primi passi verso la realizzazione di Milano 2 nel comune di Segrate: la Edilnord acquistò infatti per 3 miliardi un’area di 712mila metri quadrati. La Edilnord centri residenziali di Lidia Borsani e C. fu costituita invece nel 1968: Borsani era socia accomandataria e non era altro che la cugina di Berlusconi, mentre accomandante era ancora una finanziaria svizzera, l’Aktiengesellschaft fur Immobilienlagen in Residenzzentren Ag di Lugano, che concesse il capitale iniziale e necessario a intraprendere.

Milano 2 fu completata nel 1979 e nel frattempo, nel 1973, Berlusconi dopo una serie di insistenze riuscì a ottenere che le rotte aeree fossero deviate affinché il rumore assordante dei velivoli non giungesse in quella zona.

Altre date chiave del successo imprenditoriale di Silvio Berlusconi sono il 1975, quando divenne presidente di Italcantieri srl, a capitale svizzero e poi trasformata in spa. Nel 1978 la liquidazione di Edilnord e la nascita di Milano 2 spa, realizzata trasformando la Immobiliare San Martino spa amministrata da Marcello Dell’Utri con soci fondatori Servizio Italia fiduciaria spa e Società azionaria fiduciaria spa.

La nascita di Fininvest

Il 21 marzo 1975 fu fondata a Roma la Fininvest, che l’11 novembre spostò la propria sede a Milano. Era destinata a diventare la holding che avrebbe posseduto le azioni delle diverse società controllate da Silvio Berlusconi prima, dalla famiglia successivamente, esplicando i propri interessi economici non solo in ambito edilizio ma anche nei media (televisione, editoria, stampa), nel calcio (Milan e Monza), nel mondo bancario e assicurativo. Nella lista di banche ed istituti di credito che gestirono i passaggi di finanziamenti verso Fininvest figura anche Banca Rasini, con 113 miliardi di lire. La Fininvest Roma, nata nel 1978, aveva invece tra i soci la Banca Nazionale del Lavoro.

È fuori da ogni dubbio come, dunque, come la grande capacità di Silvio Berlusconi sia stata quella di saper convincere banche ed istituti a concedere importanti finanziamenti. Un’opera di convincimento che diveniva sempre facile con il passare del tempo, visto comunque il successo delle operazioni imprenditoriali, specialmente quelle in ambito televisivo e dell’intrattenimento che hanno riscosso il successo del grande pubblico. Berlusconi ha saputo, ha potuto trovare quella base economica che gli consentisse di realizzare le proprie idee.


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