Israele cancella il post di cordoglio per Papa Francesco: era schierato contro il genocidio a Gaza

Il premier israeliano Natanyahu fa cancellare i messaggi di cordoglio per Papa Francesco


Israele ha cancellato il messaggio di cordoglio per la morte di Papa Francesco. Il Ministero degli Esteri aveva pubblicato su X, Instagram e Facebook un post dedicato alla sua memoria, per poi fare un passo indietro, cancellandolo. Il testo era il seguente: “Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione”.

La posizione di Israele contro Papa Francesco

Il quotidiano Jerusalem Post, citando fonti interne, informa che il ministero ha affermato che il messaggio era stato pubblicato per errore. C’è dunque una precisa volontà di non esprimere cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. La motivazione va ricercata nella presa di posizione netta di Bergoglio per quanto sta accadendo a Gaza, ai danni della popolazione palestinese: “A Gaza non è in corso una guerra. È crudeltà” – sono state le parole di Francesco, il quale ha accusato Israele di “bombardare i bambini e colpirli con mitragliatrici”, aggiungendo che “quello che sta accadendo a Gaza assomiglia a un genocidio”. In circa un anno e mezzo, a Gaza, sono 15.613 i minori uccisi di cui 876 neonati e 4.110 bambini sotto i 5 anni (dati del Ministero della Sanità palestinese aggiornati al 26 marzo 2025)

L’ordine di cancellare il messaggio non è stata l’unica iniziativa contro la memoria del Papa, essendo giunta anche, da parte del governo israeliano guidato da Netanyahu, la direttiva agli ambasciatori di non firmare i libri delle condoglianze presso le ambasciate vaticane nel mondo. Una mossa criticata dagli ambasciatori stessi, in special modo quelli nei paesi a maggioranza cattolica, e che avrà certamente degli effetti ulteriori sull’immagine di Israele nel mondo.

La preghiera congiunta di Francesco, Peres e Mazen nel 2014

Il pensiero di Papa Francesco era ben noto, ribadito indirettamente anche a Pasqua durante la benedizione Urbi et Orbi, così come il suo impegno per il processo verso l’instaurazione della pace. Nel 2014 organizzò uno storico incontro, in Vaticano, con i presidenti israeliano e palestinese – Shimon Peres e Abu Mazen – che ebbe il proprio culmine con la preghiera comune per la pace in Terra Santa.

Il comunicato di Hamas

Hamas, che governa nella Striscia di Gaza, dal canto suo ha dedicato un saluto a Papa Francesco sottolineando che “era un fermo difensore dei diritti legittimi del popolo palestinese, in particolare nella sua ferma posizione contro la guerra e gli atti di genocidio perpetrati contro il nostro popolo a Gaza nel corso degli ultimi mesi”.

Francesco in collegamento quotidiano con Gaza

Toccante, infine, il pensiero di Gabriel Romanelli, parroco di Gaza City, che parlava quasi quotidianamente con Bergoglio. Francesco lo chiamava pressoché ogni sera mostrando vicinanza ai palestinesi, di fede cristiana e non solo, chiedendo notizie e dando conforto, schierandosi apertamente e con coraggio contro la guerra e i bombardamenti disumani di Israele, pur essendo fermo contro qualsiasi atteggiamento di antisemitismo.

 
 
 
 
 
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