Israele possiede un arsenale di bombe atomiche. E potrebbe utilizzarlo
Set 12, 2025 - Francesco Pipitone
Benjamin Netanyahu
Israele è uno dei 9 Stati al mondo che possiede armi nucleari. Lo stato ebraico non ha mai confermato né smentito questa tesi, ma gli esperti sono concordi nel ritenere che possieda un arsenale atomico non indifferente. La questione è tornata ad essere attuale durante la guerra dei 12 giorni con l’Iran ed in queste ore, dopo le dichiarazioni del presidente spagnolo Sanchez, il quale ha rimarcato una differenza fondamentale tra Spagna e Israele: il paese iberico non possiede bombe atomiche, l’altro sì.
Le bombe atomiche di Israele
La storia del rapporto tra Israele e nucleare risale alla fine degli anni Cinquanta, quando ottenne dalla Francia un aiuto fondamentale per avviare un programma orientato a scopi civili. Israele tuttavia avrebbe fabbricato la bomba atomica di nascosto e sarebbe stata perfino sul punto di usarla in due occasioni: nel 1967, durante la Guerra dei Sei Giorni contro i paesi arabi riuniti, ma soprattutto nella Guerra dello Yom Kippur, quando le sconfitte iniziali costrinsero Golda Meir ad attivare l’arsenale nucleare con la frase “Questa è la caduta del terzo Tempio”.
Israele non ha mai autorizzato l’ispezioni nucleari internazionali ed è una delle nazioni che non ha aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare insieme a India, Pakistan e Corea del Nord. Un ex tecnico di Dimona, Mordechai Vanunu, nel 1986 rivelò il programma nucleare e perciò fu arrestato dal Mossad in un’azione condotta in Italia. Fu condannato a 18 anni di prigione per tradimento e spionaggio.
È iniziata la costruzione di un nuovo reattore
Nel 2022 Israele possedeva ben 90 testate atomiche. Nel frattempo sono passati tre anni e, a quanto pare, Israele ha cominciato la costruzione di un nuovo reattore nucleare nel deserto del Negev, a 10 chilometri da Dimona, città che dà il nome all’impianto nucleare.
Se il possesso di armi nucleari da parte di Israele è considerato pressoché certo, nulla si sa sulle regole e le linee guida d’impiego. Un’ipotesi è quella di una presunta “Operazione Sansone” in virtù della quale lo stato ebraico potrebbe impiegare bombardamenti nucleari qualora vi fosse un serio pericolo per la sopravvivenza dello Stato, come ad esempio una chiara e schiacciante sconfitta per mano di stati arabi.
Un Paese spregiudicato che potrebbe usare l’atomica
La costruzione del nuovo reattore ed il genocidio del popolo palestinese, con lo sterminio premeditato perfino dei bambini (definiti esplicitamente e pubblicamente “terroristi” da parte di esponenti del governo di Israele) spinge a credere che lo stato ebraico possa avere meno riluttanze. La spregiudicatezza che dimostrano Israele e Netanyahu risulta davvero preoccupante.
