La Lega vuole limitare il numero di parrucchieri e barbieri: la proposta del campano Zinzi
Nov 05, 2025 - Redazione Vesuviolive
Gianpiero Zinzi con Matteo Salvini
Troppe nuove aperture di parrucchieri e barbieri, soprattutto nei centri urbani: è questo il punto di partenza del disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati dalla Lega. La proposta prevede che, per un periodo di cinque anni, il ministero delle Imprese stabilisca il numero massimo di licenze rilasciabili in ciascun Comune, fissando un limite annuale.
Il testo, a prima firma del deputato casertano Gianpiero Zinzi, e sottoscritto anche dal capogruppo leghista Riccardo Molinari, è stato depositato a maggio e da poco assegnato alla Commissione Attività produttive per l’avvio dell’iter parlamentare.
Come funzionerebbe il limite alle licenze
Il ministero, d’intesa con Regioni e associazioni di categoria, dovrà definire tramite decreto il numero massimo di nuove licenze per ogni Comune, tenendo conto del numero di attività già presenti, della popolazione residente e del flusso turistico. Ogni anno il decreto potrà essere aggiornato in base alle variazioni del mercato.
Il rilascio delle licenze dipenderà anche dalle qualifiche professionali e dalle esperienze documentate dei richiedenti. In parallelo, sono previste misure di incentivo per chi decide di cessare o riconvertire volontariamente l’attività.
Le sanzioni e le possibili deroghe
Il disegno di legge introduce inoltre multe molto più salate per chi esercita senza licenza: da un minimo di 5mila a un massimo di 50mila euro, con la possibilità di chiusura del locale e divieto di esercizio per cinque anni in caso di recidiva. Sono previste alcune deroghe per i Comuni montani, rurali o con carenza di servizi, dove l’offerta di parrucchieri e barbieri risulta già limitata.
Le motivazioni della Lega
Secondo il partito di Matteo Salvini, la misura mira a contrastare una presunta “offerta eccessiva” di esercizi concentrati in alcune aree urbane, che renderebbe difficile la sostenibilità economica delle attività e abbasserebbe la qualità dei servizi. L’obiettivo è “tutelare la concorrenza leale, garantire equilibrio sul territorio e incentivare la qualità professionale”.
Tuttavia, i dati Unioncamere raccontano una realtà diversa: nel 2023 in Italia si contavano meno di 94mila parrucchieri e barbieri, circa quattromila in meno rispetto al 2018, segno che il settore è in leggera contrazione piuttosto che in espansione.
