Piano di Mattarella per “fermare” Meloni, il Quirinale risponde: “Si sconfina nel ridicolo”

Sergio Mattarella e Giorgia Meloni. Foto: Quirinale


Il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, ha chiesto alla Presidenza della Repubblica una smentita ufficiale riguardo a quanto pubblicato da “La Verità”. Il quotidiano ha parlato di “un piano del Quirinale per fermare la Meloni”, ipotesi che Bignami considera grave e destabilizzante.

Secondo il deputato, l’articolo sostiene che alcuni consiglieri del capo dello Stato “auspicherebbero iniziative contro il presidente Giorgia Meloni e il centrodestra, esprimendo altresì giudizi di inadeguatezza nei confronti dell’attuale maggioranza di governo”.

Le accuse riportate da “La Verità” e la richiesta di chiarimento avanzata da FdI

Bignami ha evidenziato come il quotidiano riporti “conversazioni” attribuite a un consigliere del Colle che spingerebbe verso la creazione di “una grande lista civica nazionale”, con lo scopo di impedire una vittoria del centrodestra alle prossime elezioni.

Secondo quanto citato, tali progetti arriverebbero persino ad auspicare un “provvidenziale scossone” contro l’attuale governo. Per questo, il capogruppo FdI afferma: “Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l’importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza”.

La replica del Quirinale: “Ricostruzione sconfinante nel ridicolo”

Dal Quirinale arriva una reazione dura. In una nota, si sottolinea come “si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo”.

Nell’articolo de “La Verità”, firmato dal direttore Maurizio Belpietro, viene indicato Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare del Pd, come uno dei “consiglieri di Mattarella” che si starebbero muovendo per ostacolare Giorgia Meloni “e impedirle di arrivare a conclusione del mandato e di ricandidarsi nel 2027”.

Belpietro scrive anche: “C’è chi è arrivato a immaginare un candidato moderato di centrosinistra per tentare di ripetere il successo del 1996 con Prodi. L’operazione, a prescindere da chi la debba guidare, passerebbe però dalla rottura della coalizione di centrodestra per portare una parte centrista in braccio ai compagni”.

Un’altra fantasia di Belpietro?

Una ricostruzione che sconfina nel ridicolo, secondo la replica del Quirinale. Una vera e propria fantasia. Come . probabilmente – quella risalente al 2010, quando Belpietro affermò di essere stato vittima di un agguato da parte di un uomo armato, la cui arma però si inceppò. Racconto che la Digos ed i PM hanno giudicato fantasioso archiviando il caso. O, ancora, la bufala dell’imminente attentato ai danni di Fini per cui fu condannato nel 2013 per procurato allarme.


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