“Piano segreto della Germania per una guerra contro la Russia”: l’inchiesta del Wall Street Journal

Vladimir Putin


Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, la Germania avrebbe elaborato e iniziato a mettere in pratica un piano segreto per far fronte a un’eventuale guerra con la Russia. Il progetto, chiamato Operation Plan Germany (Oplan Deu), è un documento di 1.200 pagine redatto nel 2022 da un gruppo ristretto di dodici alti ufficiali riuniti in un complesso militare di Berlino.

Il piano immagina lo scenario più estremo: il dispiegamento verso est di fino a 800.000 soldati tedeschi, americani e di altri Paesi Nato, indicandone con precisione porti, ferrovie, fiumi e strade da utilizzare, oltre alle modalità di rifornimento e di protezione delle truppe durante la marcia verso il fronte. Un progetto colossale, conservato su una rete militare isolata e già aggiornato in una seconda versione.

Timori crescenti: “La Russia potrebbe attaccare entro il 2029”

Le autorità tedesche ritengono che Mosca possa essere pronta a un attacco contro un Paese Nato entro il 2029. A preoccupare non è solo il conflitto in Ucraina, ma una serie di episodi considerati segnali inquietanti: casi di spionaggio, sabotaggi a infrastrutture strategiche, incursioni nello spazio aereo europeo e operazioni ibride attribuite ai servizi russi.

Il WSJ riporta che un eventuale cessate il fuoco in Ucraina — ipotesi che sarebbe sostenuta dagli Stati Uniti — permetterebbe al Cremlino di recuperare risorse e tempo per preparare operazioni contro membri dell’Alleanza Atlantica. Per Berlino, la deterrenza passa quindi dalla capacità di mostrare che un attacco alla Germania sarebbe destinato al fallimento.

La Germania come hub logistico della Nato

L’Oplan Deu, più che immaginare un Paese al fronte, vede la Germania nel ruolo di gigantesca zona logistica europea. Per questo motivo una parte centrale del documento riguarda il potenziamento delle infrastrutture: entro il 2029 Berlino prevede 166 miliardi di euro di investimenti, oltre 100 dei quali destinati alla rete ferroviaria, considerata essenziale per lo spostamento massiccio di truppe e mezzi.

L’obiettivo è sviluppare infrastrutture “a doppio uso”, civili e militari, in grado di sostenere flussi logistici enormi anche in caso di emergenza. Ma gli ostacoli non mancano: la Bundeswehr deve fare i conti con anni di riduzione degli organici, attrezzature insufficienti, strade e ferrovie invecchiate e un quadro normativo che in tempo di pace rende difficile perfino contrastare il sabotaggio, una delle minacce più temute.

L’Italia osserva con preoccupazione le mosse di Mosca

La notizia ha trovato eco anche in Italia. Da Parigi, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso forte incertezza sulle intenzioni del Cremlino: “Non so cosa abbia in testa Putin… io non sono ottimista perché vedo che sta continuando ad arruolare militari e ad aumentare le riserve”. Crosetto ha aggiunto che le prossime settimane saranno decisive per capire se esistono reali spiragli negoziali: “Se ci sarà la volontà di trattare, l’Italia farà la sua parte”.


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