Su un campione statisticamente rilevante a livello nazionale, di 1003 minori in età compresa tra 8 e 17 anni, utilizzando un questionario volto ad osservare l’impatto delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria sui bambini e gli adolescenti in Italia. Il questionario era rivolto sia ai ragazzi che ai loro genitori per stabilire anche le restrizioni economiche alle quali sono andate incontro le famiglie.
L’impatto economico è drammatico. Soltanto il 14.8% dei genitori ha infatti dichiarato che la propria situazione economica non cambierà. Per circa la metà delle famiglie invece (46.7%), le risorse economiche si sono notevolmente ridotte e tale stato di cose, secondo loro, potrebbe protrarsi a lungo.
Più di una famiglia su 10 (13,6%) infatti ha subito una riduzione di salario definitiva e il 7,4% dei genitori ha perso il lavoro. Il 36.6% dei genitori ha smesso temporaneamente di lavorare e per il 54.5% delle famiglie questo ha comportato una riduzione di salario temporanea (inclusi cassa integrazione o congedo parentale). Tale percentuale si eleva al 61.8% nel Nord-Est.
IMPOVERIMENTO EDUCATIVO
Accanto al drammatico impoverimento economico esiste un pericolo concreto di un forte incremento della povertà educativa già ampiamente diffusa nel nostro Paese prima della crisi.
Bambini e adolescenti, soprattutto quelli che vivono ai margini, potrebbero essere lasciati indietro nell’ apprendimento e nello sviluppo delle proprie capacità, restare isolati e perdere fiducia e motivazione in se stessi e nello studio, con il pericolo concreto di abbandonare il loro percorso scolastico, fenomeno che riguarda già nel nostro paese il 13,7% dei ragazzi
Circa 1 minore su 5 incontra maggiori difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana
Dalla ricerca risulta che “circa 1 genitore su 20” ha paura che i figli debbano ripetere l’anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino, o che possano lasciare la scuola, dati che tra le famiglie in maggiori difficoltà economica, passano rispettivamente a quasi 1 su 10 e 1 su 12.
Quasi la metà delle famiglie con maggiori fragilità (45,2%) vorrebbe “le scuole aperte tutto il giorno con attività extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficoltà”, opzione che comunque è gradita dal 39,1% dei genitori intervistati. Mentre sei genitori su dieci (60,3%) ritengono che i propri figli avranno bisogno di supporto quando torneranno a scuola vista la perdita di apprendimento degli ultimi mesi.