Offese continue a Maradona: i giornalisti napoletani smettano di prestarsi a questi teatrini


La memoria di Maradona infangata sin dal momento stesso della sua morte. Diego era ancora nella bara quando Mughini diceva che fosse un essere “sfatto, frantumato e disperato da anni e anni. Le sue ultime immagini sono raccapriccianti”. L’opinionista, la settimana successiva, ha rincarato la dose affermando di non voler cambiare una virgola a quanto detto, in risposta a Gennaro Montuori che lo invitava a chiedere scusa. In studio c’era anche Raffaele Auriemma che pure ha polemizzato con Mughini.

Proprio a questo episodio si è collegato ieri sera Filippo Facci, nel corso della puntata di Tiki Taka dove erano presenti ancora una volta Montuori e Auriemma. Il giornalista di Libero è riuscito a dire cose ancora più grottesche rispetto a Mughini, sostenendo che Maradona fosse un mediocre, drogato, ciccione e ladro. La memoria di Diego oltraggiata e calpestata per ragioni di audience, circostanza ammessa proprio da Montuori durante la discussione con Mughini: “Siccome che sia io che Mughini facciamo audience, visto che uno è tifoso del Napoli e l’altro della Juve, per stemperare un po’ perché non chiede scusa a Maradona per ciò che ha detto?”.

I giornalisti napoletani rinuncino a questi teatrini

Audience, ecco la parola magica che guida la scelta degli autori televisivi di inserire nel medesimo calderone persone destinate poi a far esplodere le polemiche. Un teatrino ormai ben noto e che non suscita più troppo scalpore, ma questa volta in gioco c’è l’onorabilità della memoria di Maradona. Quegli stessi giornalisti napoletani che hanno speso parole importanti, che hanno fatto rivivere Diego attraverso i loro racconti, dovrebbero probabilmente fare un passo indietro e rinunciare ad un po’ di visibilità per rispetto di un uomo che ha dato tanto alla città di Napoli. Cosa direbbe Maradona di tuto questo? Certamente non gli farebbe piacere.

Oltre alle gesta calcistiche non dobbiamo dimenticare quelle extra calcistiche, la beneficenza, la difesa dei napoletani contro il razzismo, i rifiuti ad Agnelli e Berlusconi. Tutti sanno ormai cosa ha fatto dentro e fuori dal campo, per Diego parlano i fatti e – paradossalmente – riesce a difendersi da solo anche dopo la morte. È molto triste, oggi, assistere a spettacoli televisivi del genere dove tra i protagonisti ci sono dei partenopei. Maradona non merita tutto questo.


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