Maradona offeso appena morto, Mughini non si scusa: “Non ho una virgola da cambiare”
Dic 08, 2020 - Francesco Pipitone
Giampiero Mughini non vuole tornare sui propri passi. L’opinionista è intervenuto, come al solito, durante la trasmissione Tiki Taka in onda su Mediaset, dove ha avut uno scambio di opinioni con l’ex capo ultras del Napoli, Gennaro Montuori. Quest’ultimo lo ha invitato a riflettere sulle parole pronunciate a poche ore dalla morte di Maradona, quando il corpo di Diego si trovava ancora nella bara, facendo inutilmente leva sull’essere meridionale di Mughini, il quale ha da tempo e apertamente rinnegato le origini siciliane:
“Mughini fai sempre il filosofo, intanto chiedi scusa a Maradona! Si dimostri un uomo del sud, e chieda scusa a Maradona che mentre era ancora caldo in una bara si è permesso anche di offenderlo. Noi per Agnelli abbiamo fatto uno striscione, uomo di valore, prenda esempio. Idris o Sivori sono veri juventini! A noi interessava Maradona. Diego era un uomo straordinario, voi non lo conoscete. Era più bravo come persona che come calciatore, era costretto ad uscire di notte perché anche per prendere un caffè si facevano 10mila persone. Ha fatto foto, dato soldi, come si fa a condannare una persona cosi?”
Lo juventino però si è rifiutato, sottolineando al contrario come non sia per nulla pentito: “Non ho una virgola da cambiare ad un discorso che ho spiegato cento volte. Non toccava le qualità artistiche del calciatore, il mio discorso era mirato a stemperare un’aura retorica, celebrativa e bugiarda sulla tragedia di questo personaggio”.
Queste erano state le parole di Giampiero Mughini il giorno stesso della morte di Maradona: “Morto a 60 anni ma era sfatto, frantumato, disperato da anni e anni. Le sue ultime immagini sono raccapriccianti dal punto di vista umano e lo dico con commozione. Ma un essere sfatto da sé stesso, dalle sue abitudini e ora improvvisamente lo facciamo diventare un santo, ma no. Un grandissimo atleta, un figlio del secolo ma molto drammatico e contraddittorio”.