Il ferro di cavallo, portafortuna più usato al mondo: ecco perché porta bene


La nostra cultura è ricca di superstizioni e credenze, riti ed oggetti scaramantici utili per qualunque evenienza. Simbolo di questa lunga tradizione di propiziazioni è il caro corno, che da oltre 5000 anni protegge i napoletani da ogni sorta di sciagura. Solo un altro oggetto può vantare una simile storia, ma, a differenza del corno, il suo potere è riconosciuto in ogni angolo del mondo: il ferro di cavallo. Un oggetto comune, di bassa fattura e di scarso valore economico che da millenni viene utilizzato per tenere lontana la cattiva sorte. Perché tutta questa importanza per un pezzo di ferro? Cosa ha reso un oggetto da stalla il portafortuna universale?

Da quando l’uomo ha imparato a lavorare il materiale, il ferro di cavallo è stato adoperato per proteggere gli zoccoli dei cavalli durante le lunghe traversate. Gli egizi conoscevano già l’utensile e, forse, proprio sulle sponde del Nilo è nata la fama del ferro di cavallo. La sua forma, infatti, lo rendeva molto simile ad una mezzaluna, simbolo della dea Iside, divinità incredibilmente benevola. La sua importanza era più pratica per i romani: durante le lunghe marce delle legioni era piuttosto facile che i cavalli perdessero qualche ferro e le giovani reclute si divertivano a raccoglierli per le strade facendo a gara a chi fosse talmente fortunato da trovarne più degli altri.

La fama del ferro di cavallo, però, viene definitivamente affermata con l’avvento del cristianesimo e dalle credenze legate a questo culto: in particolare la leggenda di Saint Dunstan. Nel 959 tale Dunstan divenne arcivescovo di Canterbury, importantissima cattedrale inglese, e, alla sua morte, fu proclamato santo. Tuttavia, prima della sua vita religiosa, l’uomo era un importante fabbro. Talmente importante che il Demonio stesso fece sosta alla sua officina per far ferrare il suo cavallo. Dunstan, però, era già un fervente cristiano e, disobbedendo al Maligno, inchiodò un ferro di cavallo ad un suo zoccolo caprino.

Il Diavolo non riusciva più a muoversi con quel pezzo di ferro attaccato e supplicò in tutti i modi il fabbro per farselo togliere. Il santo accettò, ma, in cambio, strappò al Diavolo la promessa di non avvicinarsi mai più ad una casa od un luogo che mostrasse all’ingresso un ferro di cavallo. Lo stesso Maligno, da quel giorno, fu tremendamente terrorizzato alla vista di un qualunque oggetto di quel tipo. Leggende, superstizioni, ma, per il principio “Non è vero, ma ci credo”, non farebbe male tenere sempre un ferro di cavallo in casa…non si sa mai.


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