Napoli, una marcia per ricordare i caduti dell’Armata Russa che sconfissero i nazisti


Continuano le iniziative a Napoli del Consolato Russo. L’amicizia tra i Russi e i Napoletani ha in verità origini antichissime, risalenti addirittura all’allora Regno delle Due Sicilie. Basti pensare alle statue equestri poste all’ingresso dei Giardini di Palazzo Reale, dono dello Zar Nicola II a Ferdinando II di Borbone dopo un lungo soggiorno nella capitale partenopea.

Oggi si è svolta invece la IV edizione della marcia del “Reggimento Immortale” per commemorare i caduti e i prigionieri dell’Armata Rossa durante la “Grande Guerra Patriottica” combattuta dal 1941 al 1945 contro l’esercito della Germania nazista e dei suoi alleati.

Centinaia di esponenti della folta comunità russofona della Campania (composta da 12.500 russi), esponenti delle associazioni russe, l’ufficio consolare e tanti eredi dei gloriosi caduti di 74 anni fa hanno tenuto un corteo, con tanto di flash mob con i colori folkloristici del proprio paese, che da Piazza Bovio si è diretto per 3,5 chilometri sin verso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, dove si è svolta la messa funebre seguita dal pranzo del soldato.

A guidare la marcia il Console Onorario della Federazione Russa in Napoli Vincenzo Schiavo: «Il Consolato ha promosso questa grande iniziativa, utile per ricordare la memoria dei caduti per la Russia, e per la libertà, nella guerra di 74 anni fa. Questa commemorazione è fondamentale non solo per la comunità russa, molto folta in Campania, ma anche per capire che non bisogna mai dimenticare le proprie radici. In questo senso, insieme agli uffici consolari di Roma e Catania, raccoglieremo quest’anno le storie dei cittadini russi presenti a Napoli e nelle altre due città per realizzare un libro commemorativo. Il volume – conclude Schiavo – uscirà nel 2020, anno del 75° anniversario dalla fine della guerra. Ci saranno storie epiche, eroiche e sofferenti ma essenziali per sancire che non bisogna mai smettere di ricordare le radici di tutti i popoli del mondo».

Alla marcia hanno partecipato anche Padre Mikhail Povaliaev della chiesa ortodossa Sant’Andrea Apostolo, che ha peraltro celebrato la messa, i rappresentanti del Consolato Onorario della Repubblica di Belarus di Napoli, studenti dei vari Istituti che studiano la lingua russa, i presidenti delle associazioni russofone presenti sul territorio della Regione Campania, e, in rappresentanza dell’amministrazione cittadina, il presidente del consiglio comunale di Napoli Alessandro Fucito. «È stato un giorno di festa – ha riferito Fucito – una importante rievocazione della liberazione con la conclusione della guerra. E’ utile ribadire, attraverso l’arricchimento reciproco con la comunità russofona, che la vittoria della II Guerra Mondiale ha determinato la pace sconfiggendo il nazifascismo. I tributi di sangue non sono tutti uguali, 20 milioni di morti russi hanno creato le condizioni affinché ci fossero il Dopoguerra e la democrazia anche in Italia. Questa manifestazione si inserisce nel solco della continuità con le iniziative culturali, storiche, diplomatiche e istituzionali condotte negli ultimi anni con il consolato e la comunità russa e con la partecipazione del Comune di Napoli».

La marcia del “Reggimento Immortale” (Bessmertnij polk) è nata nel 2012 a Tomsk in Russia per sensibilizzare le persone sui valori della pace e della tragica condizione umana nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. I partecipanti portano i ritratti dei propri parenti veterani della guerra, partigiani, prigionieri dei campi di concentramento, vittime dell’assedio di Leningrado e degli altri fronti di quella guerra. Nel 2018, in questa iniziativa, apolitica e volontaria, sono state coinvolte oltre 11 milioni di persone in tutto il mondo.


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