Cosa vedere a Napoli in 3 giorni: l’itinerario per un perfetto weekend


Napoli è la più grande città del Sud Italia e una sola vita, forse, per scoprire il capoluogo campano, non è abbastanza, figuriamoci tre giorni. C’è così tanto da vedere e alcuni luoghi sono anche bene nascosti, che si rimane sbalorditi, ma anche storditi dalla frenetica Parthenope.

Cosa vedere a Napoli in 3 giorni?

Il miglior modo è ideare un perfetto itinerario. Ogni tappa è pensata per chi ama camminare, senza perdersi l’imperdibile di Napoli.

Giorno 1 dell’itinerario a Napoli: il centro storico

Prima di tutto bisogna dirigersi verso il centro storico, oggi dichiarato Patrimonio dell’Umanità, ma solo dopo un buon caffè espresso.  Ciò che il viaggiatore si appresta a vedere è Via Duomo, detta anche la strada dei musei. Sulla ripida salita si trova il Duomo di Napoli e in una zona a sé stante, accanto alla grande chiesa, è situata la Real Cappella con il famoso Tesoro di San Gennaro,  patrono di Napoli. Alla visione del pubblico saranno offerti gioielli e diamanti, tra i più preziosi al mondo, dipinti e tessuti pregiati. Il valore di questo tesoro  ha superato quello della Corona d’Inghilterra e anche quello degli zar di Russia.

Nessuna pausa, la prossima visita è a Spaccanapoli: la lunga strada del centro storico, che divide il Nord dal Sud, tagliando la città a metà. Vicoli, stradine e piazze si intersecano tra loro e alcune volte è difficile accordarsi su dove dirigersi. Le chiese più importanti della città sono qui. Nei pressi di San Domenico Maggiore si trova la Cappella Sansevero, conosciuta, oggi, come tempio massonico, dove Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, commissionò tutte le opere e le statue che custodisce la famosa cappella in cui arte ed esoterismo si mescolano tra loro. Al centro dell’edificio c’è l’opera più misteriosa di tutti: il Cristo Velato. Al piano inferiore della bella cappella ci sono le macchine umane: scheletri con il sistema circolatorio cristallizzato e visibile ad occhio umano.

cappella sansevero

Cappella Sansevero e Cristo Velato

Usciti dall’antico edificio e camminando per la lunga strada di Spaccanapoli, si trovano il Monastero e la chiesa di Santa Chiara. Proprio il  Monastero di Santa Chiara merita l’attenzione di tutti: al suo interno si trova il Chiostro di Santa Chiara, ricoperto per intero di maioliche, raffiguranti la vita quotidiana del convento e del capoluogo nel ‘700. La pace e il silenzio che inonda questo straordinario luogo, situato nel caotico centro, è indescrivibile. Fuori dal convento, migliaia di odori attirano l’attenzione di qualunque passante: dolci e pizze d’ovunque. Infatti, fermarsi in una pizzeria tipica è d’obbligo.

Chiostro del Monastero di Santa Chiara

Dopo una buona pausa e se le gambe non sono stanche, la visita continua a Piazza del Gesù, dove ad aspettare il visitatore c’è la grande Chiesa del Gesù Nuovo. Attraversando il centro storico ci si potrà dirigere presso i decumani, dove la misteriosa Napoli Sotterranea fa da protagonista. È possibile ammirare l’acquedotto greco romano e poi scendendo 136 gradini ci sono  cavità tufacee scavate in epoca greca.  Illuminati dalle luci delle candele, nel sottosuolo si trovano gli Orti Ipogei, colture che crescono in assenza della luce naturale, destando l’ interesse di tanti ricercatori, in ambito nazionale ed internazionale.

Giorno 2 dell’itinerario a Napoli: dal Museo Archeologico alle meraviglie di Via Toledo

Ed eccoci arrivati al secondo giorno. Una bella doccia e subito in pasticceria, per mettersi in forze. I luoghi da vedere sono ancora tanti. Appena fuori, i sensi di chi si appresta a scendere in strada saranno in tilt: nell’aria l’odore del caffè e di svariate leccornie profuma tutta la città. Quindi, un buon caffè come consuetudine e una sfogliatella “arricrea” chiunque, come si dice a Napoli. Infatti, varcata la soglia di qualunque bar, si è letteralmente inondati di cornetti, di ricce e frolle, babà, graffe e pastiere, che anche se non è Pasqua, non manca mai nel bel paese campano. Per non tornare a casa con 5 kili in più, è conveniente mette tersi subito in marcia. Oggi, la prima cosa da vedere  è il Museo Archeologico di Napoli, l’orgoglio di Napoli con i suoi 12.650 metri quadri di spazi espositivi. In mostra ci sono sempre pezzi unici, da quelli di epoca ellenistica a quelli egiziani, passando per le testimonianze di epoca romana. Una volta al Mann bisogna visitare il Gabinetto Segreto. In questo luogo si trovano reperti, tra cui statue a sfondo erotico o sessuale, riscoperti attraverso gli scavi di Pompei ed Ercolano. Prima simbolo di libertà e, in seguito, censurato, il Gabinetto Segreto fu considerato, dopo i moti rivoluzionari del 1848, politicamente pericoloso. La curiosità di chi sta leggendo sicuramente è accesa e una visita, quindi, gli tocca.

MANN, Museo Archeologico di Napoli

Senza fretta, a piedi o in metro, è possibile arrivare a Via Toledo, che inizia da Piazza Dante e termina in Piazza Trieste e Trento. Via Toledo, deve la sua fama ai viaggi del Grand Tour. Sulla strada i siti di interesse storico-architettonico sono davvero tanti, dal Palazzo del Banco di Napoli al Palazzo Zevallos, fino ad arrivare a Galleria Umberto I. Dopo aver percorso via Toledo, in pochi minuti, si arriva a Piazza del Plebiscito, dove è possibile visitare il Palazzo Reale di Napoli, residenza di tantissimi regnati: viceré spagnoli, dinastia borbonico, Bonaparte e Gioacchino Murat. Addossato al lato nord del Palazzo Reale c’è  il Teatro San Carlo, uno dei teatri più prestigiosi al mondo e tra i più antichi in Europa, ancora in attività. Da qui, a tre minuti a piedi, in Via Vittorio Emanuele troverete Castel Nuovo, impropriamente denominato anche Maschio Angioino, che domina la famosa Piazza Municipio dal 1266.

Palazzo Reale

Palazzo Reale di Napoli, stanza del trono

Come ultima tappa del secondo giorno, ma non per questo meno importante, c’è il Castel dell’Ovo, il monumento architettonico più antico di Napoli, situato tra i quartieri San Ferdinando e Chiaia. Sulla sommità dell’antico castello l’odore del sale marino pervade l’aria. Forse,  il viaggiatore riuscirà a ritrovare l’uovo che il Poeta Virgilio vi nascose nelle segrete dell’antica struttura. Attenzione, l’uovo, secondo la leggenda, sorregge l’intero castello . In serata concedersi una bella pizza sul lungomare, a Margellina, ammirando le straordinarie luci del Castel dell’Ovo che illuminano tutto il golfo, è un dovere.

Giorno 3 dell’itinerario a Napoli: le splendide bellezze collinari partenopee

Ahimè, l’ultimo giorno è arrivato. Per iniziare l’ultima tappa nella meravigliosa Parthenope, è possibile raggiungere il Vomero, uno dei quartieri collinari di Napoli, visitando Castel Sant’Elmo, uno dei castelli più antichi di Napoli. Dall’alto del maniero è possibile godere di una vista che lascia a bocca aperta. Come ultima sosta c’è il Museo di Capodimonte che con la sua Reggia Borbonica, che costituisce uno dei più preziosi palazzi di Napoli, voluto da Carlo di Borbone nel 1738. Il Museo contiene un grande patrimonio artistico che vanta collezioni costituite da circa 20.00 oggetti. Il grande parco di Capodimonte, altresì, ha un’estensione di 134 ettari, dove è possibile trovare antiche residenze, chiese, fabbriche artigiane e tanto altro.

Bosco Capodimonte

Museo di Capodimonte

Napoli unisce in sé tante culture diverse, Napoli è una città contaminata da così tante bellezze diverse e chiunque rimarrò sopraffatto. Vedi Napoli e poi muori, scrive Goethe nella sua opera “Viaggio in Italia”, nel lontano 1787.


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