Il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva: “Rischiamo il collasso”


Zuccarelli ha ragione, rischiamo il collasso”. Lo ha dichiarato Ciro Verdoliva, direttore Asl Napoli 1, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc.

Sul presidente dell’Ordine dei medici di Napoli Verdoliva non ha dubbi “Zuccarelli è persona di grande esperienza. Ha ripetuto ciò che abbiamo detto in questi mesi. Il virus è un nemico invisibile difficile da combattere. È un momento delicato e ha fatto bene a lanciare l’allarme, forse provocatorio, ma merita rispetto per il coraggio di dire le cose come stanno. Siamo seriamente preoccupati.

Grazie all’ordinanza, abbiamo aperto 200 posti nel Covid Center. Diamo la possibilità per essere accolti in una struttura. Abbiamo aperto 40 posti di degenza all’Ospedale del Mare e ci stiamo preparando ai 72 posti di terapia intensiva”.

Poi il direttore dell’Asl Napoli 1 parla dei numeri del contagio: “Vorrei ricordare che a Napoli abbiamo 5622 persone in isolamento domiciliare perché positive, 178 ricoverate in ospedale e altre 6023 a casa in sorveglianza perché a contatto stretto con positivi: oltre 11823 cittadini napoletani. Ad agosto erano 502 in tutto”.

A proposito del “residence” Verdoliva spiega i criteri: “Questa struttura accoglie il paziente che potrebbe andare a casa perché guarito. Abbiamo analizzato condizioni abitative che non consentono la convivenza: un solo bagno, pochi metri quadrati con molte persone, fragilità all’interno del nucleo familiare.

Invece viene seguito da remoto da infermieri e medici. C’è il bagno in camera con doccia, il wifi, il telefono e tutti comfort in quanto non è semplice stare chiusi da soli in una stanza”.

I posti letto non mancano, abbiamo creato una rete in Campania e li stiamo aprendo man mano. Nuovi posti significa però sospendere altre attività: 40 infatti all’Ospedale del mare vuol dire toglierne all’attività chirurgica non urgente. Per quanto riguarda invece i positivi: curiamo le persone ma rischiamo il collasso del sistema. Immaginate se si dovessero creare focolai nelle forze dell’ordine o strategiche, come per un ospedale.

La pericolosità del contagio non si conta solo nei positivi ma nei parametri che sono significativi e portati all’attenzione. Se si ammalano tutti i tassisti o gli autisti di mezzi pubblici? È questo il rischio del collasso. Ecco perché con il presidente De Luca, che ci sta addosso ogni giorno, puntiamo ad evitare i contatti”.

Infine, rispetto all’età dei positivi Verdoliva spiega i grafici dell’Asl: “Sono cambiati i flussi da marzo. Aumentati i contagi tra i 30enni. Riusciamo a contenere ancora la fascia dai 70-75 anni in poi ma anche qui ci sono incrementi. Ieri l’unità di crisi è durata 6 ore perché non si prendono a cuor leggero queste decisioni”.


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