Torre del Greco, la villa chiude troppo presto: l’appello delle mamme e dei bambini


Doveva essere il fiore all’occhiello di Torre del Greco: uno splendido, enorme parco immerso nel verde, un’oasi per grandi e piccini sottratta al reticolato di palazzi, negozi e smog della centrale e trafficatissima Via De Gasperi.

Posto in una zona nevralgica della città, il Parco Giochi Salvo D’Acquisto rappresenta uno dei pochi spazi verdi a misura di bimbo presenti sul territorio: giostrine, stagno con le papere, pista di pattinaggio ma anche comode panchine ombrate da folti alberi, sentieri serpeggianti tra il fogliame dove chiacchierare, leggere e consumare una bibita lo rendevano il rifugio perfetto anche per sportivi, pensionati e famiglie anche senza bambini.

Un rifugio godibile specialmente in estate se non fosse che alle 19.00 in punto, proprio nel momento ideale per portarvi i bambini, quando l’aria ha appena iniziato a rinfrescarsi dopo l’arsura del giorno, il parco chiude i cancelli. L’orario estivo, infatti, che ne prevede l’apertura fino alle ore 22, non è in vigore per mancanza di personale. Gli iter di apertura e chiusura e la manutenzione sono infatti attualmente affidati alle cure di un solo custode: il commissario prefettizio ha infatti gradualmente ridotto il personale dell’ente, mettendo in stand-by rinnovi e assunzioni. Il regolamento invernale prevede che da novembre ad aprile il Parco resti aperto dalle 8 alle 19, quello estivo, in vigore dal mese di maggio prevede la doppia apertura dalle 7 alle 13 e dalle 16 alle 22. Mentre negli anni scorsi il regolamento è stato rispettato, quest’anno col taglio del personale e dei fondi il Parco chiude alle 19 come in inverno.

Moltissime le proteste per la chiusura anticipata, incluse quelle delle famiglie che, volendo aspettare che il sole rientri, puntualmente trovano chiuso il parco: portare nel primo pomeriggio o al mattino i bambini a giocare, sotto il sole cocente d’estate, sfida le più elementari regole del buonsenso. Senza contare che, oltre che ai bambini, viene tolta a turisti e passanti la possibilità di godere di uno spazio verde che, illuminato dalla miriade di lunghe lampade tra i vialetti, di sera appare molto suggestivo. Anche i porticati coperti, prima utilizzati per spettacoli e cerimonie pubbliche, sono oggi in forzato disuso.

Eppure i torresi avevano salutato con grande entusiasmo l’apertura del Complesso Salvo D’Acquisto nell’ormai lontano giugno 2011: oltre alla villa nel verde, l’opera in memoria del valoroso eroe di guerra che si sacrificò sotto i colpi di fucile nazisti per salvare la vita di 22 innocenti vittime del fanatismo delle camicie nere, comprende anche l’omonima isola ecologica con annesso ampio parcheggio gratuito.

Ad oggi, del monumentale complesso, resta poco o niente dell’originale bellezza: fin dall’inizio ha vissuto una parabola discendente che ne ha compromesso anche la funzionalità, oltre che l’impatto visivo. A un anno dall’inaugurazione, presentava già forti criticità: stagno maleodorante, invasione di muschi. Oggi i vialetti si presentano ricoperti di fanghiglia, che intralcia il passaggio dei carrozzini, il manto appare dissestato anche in tutta l’area del parcheggio, senza contare l’ecopunto: spesso al buio, con i cassonetti quasi sempre al collasso, è diventata il deposito di divani, sedie e altri pezzi di mobilio che sono lì da diversi mesi e non vengono mai ritirati dagli addetti.

La protesta, oltre a consumarsi quotidianamente tra gli scivoli e le altalene del parco, quando la chiusura dei cancelli provoca il pianto disperato di qualche bambino strappato quasi subito ai giochi, è diventata virale sul web: le famiglie chiedono al neo sindaco Palomba di inserire tra le sue priorità il ripristino del personale e del regolamento del parco, in modo che la cittadinanza possa goderne prima che termini la bella stagione.


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