25 ottobre, Santi Crispino e Crispiniano: i patroni dei calzolai


Se si getta uno sguardo al passato, numerosi sono i nomi di Santi e di uomini illustri cui la storia attribuisce il mestiere di calzolaio. Tra tutti, i più celebri restano senza ombra di dubbio i SS. Martiri Crispino e Crispiniano, ancora oggi venerati quali patroni di calzolai, sellai, guantai e conciatori in diverse parti d’Europa.

25 Ottobre: Santi Crispino e Crispiniano

Crispino e Crispiniano, fratelli di origine romana, appartenevano a una famiglia aristocratica. Entrambi, giunti a un certo punto della loro vita, si convertirono al Cristianesimo e decisero di dedicarsi alla diffusione del Vangelo. Tale volontà, li costrinse a pregare e predicare di giorno e a lavorare come calzolai di notte. Poi, nel 287, per ordine dell’Imperatore Diocleziano, subirono il martirio a Sausson.

La leggenda dei due santi

Si narra che una notte di Natale i due martiri, costretti a fuggire come tanti altri dinanzi all’incalzare delle orde di Attila, cercarono riparo presso una misera casetta di Crespy en Valois. Ad accoglierli una donna in lacrime che, affranta dal dolore, raccontò loro le proprie sventure e di come, appena pochi giorni prima, suo marito fosse stato ucciso dai Vandali. Alla donna, ora, tutto ciò che le restava era un bimbo piccolo che piangeva nella culla.

Commossi dinanzi a tale disgrazia, Crispino e Crispiniano si recarono nel bosco vicino e, dopo aver abbattuto un grosso albero, intagliarono due piccoli sandaletti che posarono dinanzi al camino spento. Poco dopo, inginocchiatisi in preghiera, i trucioli che avevano gettato nel camino iniziarono a danzare e brillare. Quelli che fino a pochi istanti prima erano nient’altro che miseri trucioli di legno divennero luccicanti pepite d’oro. Fu così che Crispino e Crispiniano furono proclamati patroni dei calzolai.

Ancora oggi, ogni 25 Ottobre, si tengono i festeggiamenti in onore di San Crispino. Per l’occasione, una Santa Messa viene celebrata nella Chiesa di San Domenico ad Acquaviva delle Fonti, dove è conservato un quadro del santo.


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