Orata all’acqua pazza: origini e ricetta dei pescatori napoletani


Tra le tante cose che caratterizzano la cucina napoletana, una delle più importanti è rappresentata dai metodi più svariati che le donne partenopee usano ai fornelli per preparare manicaretti e piatti indimenticabili.

Molto spesso pur utilizzando in cucina tecniche di cottura o di condimento particolari, ignoriamo completamente le loro origini. Quante volte ad esempio, a tavola ci siamo ritrovati ad inebriarci con il particolarissimo profumo di un’orata all’acqua pazza? Ci siamo mai chiesti però come si cucina e soprattutto perché si dice così?

Il metodo utilizzato per la cottura del pesce, detto appunto “all’acqua pazza”, secondo l’antica tradizione napoletana, deriva dall’abitudine dei pescatori di cucinare il pesce da loro pescato, in acqua di mare mescolata col vino bianco (da qui quindi “acqua pazza”), un modo insolito e sicuramente particolare di preparare quello che oggi è un favoloso secondo servito su molte tavole non solo partenopee.

Cosa occorre per preparare questo secondo piatto di pesce, dalle origini semplici e dal sapore delicato?

-Ingredienti per 2 persone secondo il portale chefsilvia.it:

  • 2 Orate da circa 300 g ognuna
  • 4 spicchi di aglio
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 bicchiere d’acqua (250 ml circa)
  • 350 g di pomodorini ciliegini
  • 2 ciuffi di prezzemolo

– Procedimento:

Pulire con cura l’orata, provvedendo alla rimozione delle squame e delle pinne fatta eccezione per la coda. Incidere il ventre del pesce per ripulirlo di tutte le interiora e passare l’orata sotto il getto di acqua corrente.

Versare l’olio in una padella,  aggiungere l’aglio schiacciato, i pomodorini tagliati a metà, il prezzemolo, l’acqua il vino, sale e pepe e far cucinare per circa 5 minuti a fiamma moderata. Trascorsi i primi minuti aggiungere l’orata e coprire la padella con un coperchio lasciando cucinare per altri 10-15 minuti.

Verificare la cottura del pesce tramite la coda (detta anche pinna caudale), se questa verrà fuori con facilità il piatto è pronto per essere presentato ai commensali, in caso contrario prolungare la cottura.

Una volta raggiunto il risultato desiderato, servire l’orata accompagnata dal sughetto di cottura, una manciata di prezzemolo tritato e del pane tostato per abbellire la presentazione del piatto. Semplice, veloce e tipicamente napoletano, un piatto squisito da provare indubbiamente.


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