La maledizione di Ferragosto: perché oggi non si deve fare il bagno


Ogni stagione ha la sua domanda tormentone. Non inizia neanche ottobre che i gruppi di amici iniziano a chiedersi “Che faremo a Capodanno?”e già i primi di luglio sorge spontaneo un nuovo interrogativo: Che faremo a Ferragosto?”. Impegnarsi in qualcosa di faticoso è fuori discussione. Ecco che quindi molti si riversano sulle classiche gite accompagnate dal pranzo al sacco, altri scelgono di stare in famiglia, alcuni decidono di raggiungere la propria dimora di campagna o di montagna per trascorrere un giornata in pieno relax.

Indubbiamente molti il 15 agosto, la mattina, decideranno di andare in chiesa e poi dopo si dirigeranno a casa dei parenti per gustare un lauto pranzo. Infatti, non bisogna dimenticare che Ferragosto è anche il giorno in cui si celebra l’Assunzione della Madonna, dogma cattolico istituito nel 1950 dal papa Pio XII.

“Assunzione della Vergine”, Tiziano

Ma tra tutti i cittadini, di sicuro alcuni sceglieranno una spiaggia, vicina o lontana, e sfideranno il traffico, il caldo e le immense code ai caselli, per potersi tuffare in mare. In realtà, però, questa è una pratica che in alcuni centri del Sud è sconsigliata. Come mai? Semplice cattiveria nei confronti dei bambini? No. Secondo una diffusa credenza popolare a Ferragosto non si deve fare il bagno. Per alcuni proprio in questo giorno il mare sarebbe infestato da spiriti maligni che aspetterebbero gli ignari bagnanti per rapirli e trascinarli negli abissi.

mare ferragosto

Altri invece associano la maledizione del 15 agosto proprio al suo duplice ruolo di festa anche religiosa. Celebre è il detto Allu Ferragosto l’Assunta ne vole uno pe’ idda. Vuol dire che ogni Ferragosto la Madonna dell’Assunta porta un’anima su in cielo con sé. In tanti paesi si raccontano diverse leggende di innamorati annegati nel giorno santo. In alcuni luoghi si chiamano Sofia e Giuseppe, in altri sono Margherita e Antonio. Per alcuni sono sposi novelli, per altri soltanto semplici fidanzati, ma la storia è sempre la stessa. Si racconta che il 15 agosto i due giovani nuotarono fino al Canale d’Otranto, lì dove il mare Adriatico si incontra con lo Ionio. Furono travolti da una grande onda che sommerse e uccise solo la donna. Il giovane riuscì a salvarsi e a tornare a riva. Per anni non entrò più in acqua, ma nel giorno dell’Assunta era solito recarsi lungo la riva per rivolgere una preghiera alla sua innamorata. Un anno, a Ferragosto, un’onda anomala e imprevista si abbatté anche sull’uomo che si sporgeva su una scogliera, come ogni anno, per pregare. Probabilmente questa è solo una leggenda, ma come sempre dietro si cela una verità. In realtà, a Ferragosto, si cerca con queste storie di tenere i bambini lontani dall’acqua poiché i rischi connessi alla balneazione sono maggiori. Si è appesantiti dal pranzo tipico di questa giornata che quasi sempre è più abbondante rispetto ad altri giorni, la maggior affluenza di bagnanti aumenta la possibilità di perdere di vista i più piccoli e spericolati, sono diffusi i cosiddetti gavettoni che possono anche trasformarsi in un gioco pericoloso.

Fonti: Daniela Raspa, “Ferragosto, il bagno e i gavettoni: qual è il vero pericolo per i bambini?”, in “La Stampa”, 2014

“Sotto il Faro dell’ Assunta”, in “La Repubblica”, 2009


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