Se credete anche voi che l’intolleranza e le discriminazioni vadano combattute. Se vi piace la pasta, il mare e siete ironici, scanzonati e combattivi..non vi resta che unirvi ai pirati Pastafariani!!! Mare dentro ne parla con Marco De Paolini, alias Capitan Pizzocchero.
Marco, puoi spiegarci brevemente in cosa consiste il Pastafarianesimo e cosa si propone?
Cosa hai combinato nel 2013 da buon pastafariano e che seguito legale ha avuto la vicenda?
Un buon pirata pastafariano sguaina la sua ironia per combattere contro la discriminazione e l’intolleranza religiosa.
Per noi lo Stato dovrebbe essere laico, ma se invece fa eccezioni e favoritismi solo per alcune religioni e discrimina i cittadini che credono in altre o che non credono a nessuna, allora sentiamo il dovere di chiedere gli stessi privilegi anche per i Pastafariani e, in questo modo, manifestare che tutte le convinzioni non basate su prove scientifiche, ma solo su atti di fede, devono essere trattate alla stessa maniera.
In ottobre del 2013 ho seguito una tradizione iniziata due anni prima dall’austriaco Niko Alm ed ho richiesto la mia Carta d’Identità presentando una fotografia in cui indossavo il Sacro Copricapo Pastafariano: uno scolapasta. La Legge impone che le foto sui documenti debbano essere fatte senza cappello e senza niente che ostacoli il riconoscimento, ma il Ministero dell’Interno Italiano ha stabilito che si possano fare delle eccezioni per motivi religiosi, permettendo così di indossare veli, turbanti ed altri copricapi religiosi a chi ne fa richiesta. Per noi non ha senso che una legge si pieghi a delle regole basate su fantasie millenarie che non trovano una spiegazione razionale, ma se a loro viene permesso, dev’ essere permesso anche a noi Pastafariani di indossare lo scolapasta: o tutti o nessuno.
La Carta d’Identità mi è stata negata temporalmente e la direttrice dell’Ufficio Anagrafe del mio comune ha richiesto il parere della Prefettura sulla vicenda. A quasi un anno di distanza, il Ministero non ha ancora risposto e io continuo a non avere il mio documento. Se mi verrà negata in modo definitivo, sono pronto a fare ricorso e a seguire le vie legali fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, se necessario.
Qual’è il tuo comandamento pastafariano preferito e perché?
Il Prodigioso Spaghetto Volante ci ha dettato otto regole, chiamate anche “Condimenti” che cominciamo con le parole “Io preferirei davvero che tu evitassi”. Non sono imposizioni autoritarie, ma inviti alla tolleranza e al rispetto degli altri. Vista la grave situazione in Medio Oriente, forse il secondo condimento è quello che risulta di maggiore attualità in questo momento:“Io preferirei davvero che tu evitassi di usare la Mia esistenza come motivo per opprimere, sottomettere, punire, sventrare, e/o, lo sai, essere meschino con gli altri”. La religione pastafariana non ha mai scatenato guerre sante, e nessuno è mai stato ucciso o ferito per la nostra religione. La guerra non dovrebbe avere spazio nel terzo millennio, ma invocare un “amico immaginario” per giustificare violenze, omicidi, stupri e soprusi di ogni genere è veramente l’argomento più stupido e insensato tra tutti gli argomenti stupidi e insensati che si possano sostenere.
Bertrand Russell diceva che la filosofia dovrebbe ispirare senso critico contro ogni tipo di dogmatismo ed assoluta certezza. Che mestiere fai Marco e com’è che hai uno spirito un po’ pastafariano?
Nota biografica: Marco De Paolini, alias Cap. Pizzocchero, ha 42 anni, 2 figli, è nato a Torino ma dal 2000 vive in Messico ed insegna all’Università di Guadalajara. È membro del Conclave che regge la Chiesa Pastafariana Italiana (www.chiesapastafarianaitaliana.it).